Avrebbero agito in coppia. Uno penetrava nelle abitazioni dopo avere studiato le mosse dei padroni di casa ed essersi accertato che in quel momento non c’era nessuno. L’altro avrebbe fatto da palo. A finire agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico un tunisino da anni residente ad Alcamo con un fascicolo negli archivi della polizia grande come un volume di una enciclopedia dove sono descritte le sue “imprese”. Ovvero i numerosi reati tanto che in una nota della polizia viene descritto come un pluripregiudicato. Ancora una volta Aziz Lequidi è finito quindi nella rete tesa dai poliziotti della Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Alcamo.
Nell’ambito di questa attività investigativa individuato un secondo giovane alcamese, anch’egli pregiudicato, per il quale, gli investigatori avrebbero accertato il ruolo di “palo” in alcuni furti messi a segno da Aziz Lequidi di 42 anni. Il presunto complice Pietro Giacalone è stato segnalato in stato di libertà per furto aggravato e ricettazione. Stavolta è stata presa di mira un’abitazione della via Roma. I poliziotti hanno recuperato durante la perquisizione numerosi preziosi ed oggetti in oro proventi di numerosi furti consumati ad Alcamo tra la fine di settembre ed i primi giorni del mese di novembre.
Gli agenti sono risaliti ai due analizzando alcuni filmati che riprendevano l’azione e che hanno consentito di individuare i capi d’abbigliamento indossati dagli indagati durante la consumazione del furto. Trovato anche un televisore, numerosi preziosi e gioielli in oro proventi di furti, per i quali la polizia ha già proceduto alla restituzione ai legittimi proprietari.