Furti e violenze a Trapani, i negozianti sul piede di guerra

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Una raccolta di firme per chiedere maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine. Incontri con i commerciati della zona per verificare la possibilità di far ricorso alle ronde. L’iniziativa è della titolare di un ristorante in via Serisso che ha subito ben cinque furti in 28 giorni. Ovvero quasi uno ogni sei giorni. E a Trapani l’allarme furti e violenze è più che una psicosi. I cittadini sono esasperati e impauriti di fronte ad un degrado inarrestabile. Micro e macro criminalità agiscono  con tracotanza perché hanno più di quella che è una sensazione: ovvero l’impunità.

E purtroppo le cronache italiane sono lo specchio di una situazione ormai sfuggita di mano alle autorità a tutti i livelli. Bande di giovanissimi dalle aggressioni immotivate e qualche volta ci scappa il morto. Per esempio a Palermo si sta facendo ricorso ai soldati per fronteggiare quella che è diventata terra di nessuno ovvero la stazione ferroviaria e dintorni dove transitano persone che scendono o vanno a prendere il treno. Terra di nessuno nelle zone dove ci sono pub che sparano musica a tutto volume e per tutta la notte e se qualche abitante telefona alle forze dell’ordine si sente rispondere dall’operatore: “Ma questa è la notte di Halloween” come se tutto fosse consentito anche violare la legge.

Cresce la sfiducia nelle istituzioni. Non succede solo a Trapani ma in tutte le città italiane e ora nel capoluogo provinciale si muovono gruppi di commercianti per mettere a punto un intervento condiviso da tutti in quanto il problema non è di un solo ristoratore o della categoria ma dell’intera città. Invocati da tempo maggiori controlli  ma restano appelli vuoti e quando le forze dell’ordine individuano e bloccano malviventi per esempio, nelle serate delle movide selvagge, costoro evitano sempre le patrie galere e quindi si incoraggiano a far sempre più male. Tanta permissività  dalle istituzioni e tanta paura nelle presone per bene.