Festa di Santa Lucia tra fede e tradizioni. Niente pasta e pane per ricordare un miracolo

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Arancine, cuccia, panelle, crocchette di patate, riso con tritato di stufato, sono le pietanze tipiche che si consumano oggi in occasione della celebrazione della festa di Santa Lucia ad Alcamo. Assalto ai bar per acquistare soprattutto arancine un tempo realizzate solo con carne o burro, oggi invece tantissime varietà che snaturano il sapore tradizionale. Ma la vendita di arancine oggi non è una prerogativa dei soli bar perché si trovano anche nei panifici. Tante casalinghe preparano in casa le arancine così come le panelle, ma questa abitudine col tempo rischia di scomparire perché le giovani generazioni hanno altri interessi che quelli di sbracciarsi a casa e preparare pietanze. Si calcola che oggi ad Alcamo si consumeranno oltre 50 mila arancine. Molte persone in segno di devozione non mangiano per tutta la giornata pane. L’aspetto religioso è caratterizzato dalla celebrazione di sante messe nella chiesa Madre di Alcamo, dove la statua di Santa Lucia viene venerata tutto l’anno nella cappella che si trova nella navata laterale accanto all’uscita secondaria.

E stamane scampanio di sacri bonzi alle sei nella chiesa Madre dove si celebrano le sante messe in onore di una santa molto venerata. Un tempo la sera del 12 dicembre, alla chiusura della chiesa Madre seguiva un lungo scampanio dei sacri bronzi, che preannunciava la festa del giorno dopo ovvero di oggi 13 dicembre. L’apertura della chiesa avviene alle sei del mattino quando iniziano le sante messe”. La tradizione di mangiare cuccia è legato ad un miracolo avvento a Siracusa, città natia di Santa Lucia, che il 13 dicembre del 1512 fece emergere dal mare una grandissima quantità di frumento, trasportato da due galeoni affondati, che consentirono al popolo di potersi sfamare dopo una lunghissima carestia che l’aveva privato del cibo. Tantissimi alcamesi già di buon mattino si recano nella chiesa Madre per rendere omaggio alla santa protettrice degli occhi.