FB, gruppo “Fraterno sostegno ad Agnese Borsellino”. Il fondatore Criscenti: “Va chiuso”

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Il gruppo su Facebook era stato creato da Gianfranco Criscenti, giornalista alcamese ed ora residente a Valderice, ex direttore del tg di Alpa 1, nel marzo del 2012 in collaborazione con Nico Gozzo, sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia. Era nato per offrire sostegno pubblico e solidarietà ad Agnese Piraino Leto, la moglie di Paolo Borsellino, che in quei giorni era stata attaccata da Antonio Subranni, ex generale dei carabinieri e comandante dei ROS. In pochi giorni aveva raggiunto migliaia di partecipanti e aveva anche ottenuto spazi su giornali e tg nazionali.

Dopo undici anni il gruppo “Fraterno sostegno ad Agnese Borsellino” torna ad accendersi con roventi polemiche che hanno nuovamente spaccato il fronte dell’antimafia. Tutto è partito proprio da un post del fondatore del gruppo, Gianfranco Criscenti, storico cornista dell’ANSA, che ha scritto: “Oggi, nel gruppo si sostiene che le parole pronunciate da Agnese Borsellino sono da rivedere… da capirne il senso. Insomma si riabilita Subranni. Il gruppo l’ho fondato nel marzo 2012,  per esprimere solidarietà alla vedova del giudice, pesantemente apostrofata dal generale Subranni, dopo che la signora disse di aver appreso dal marito che l’ufficiale era punciuto“, ha aggiunto Criscenti che poi ha concluso: “Gli amministratori del gruppo ’Fraterno sostegno ad Agnese Borsellino’, farebbero bene a chiuderlo“. “Punciuto” vuol dire essenzialmente essere affiliato a Cosa nostra. Un’accusa gravissima per Subranni, ex generale del Ros dei carabinieri, che aveva negato ogni addebito, attaccando la moglie del magistrato ucciso in via D’Amelio: “Purtroppo, la signora Borsellino non sta bene in salute. Forse un Alzheimer, non so quando cominciato”, aveva detto l’alto ufficiale dei carabinieri al Corriere della Sera. Poi le dichiarazioni della signora Piraino Leto avevano fatto finire sotto inchiesta il generale del Ros per concorso esterno a Cosa nostra poi chiusa con l’archiviazione. Pochi mesi fa, tra l’altro, Subranni è stato anche assolto in via definitiva nel processo sulla cosiddetta Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra.

Insomma: la confidenza fatta da Borsellino alla moglie si riferiva evidentemente su un’accusa falsa o comunque mai dimostrata. Recentemente, però, c’è chi ha dato una lettura diversa di quelle dichiarazioni della signora Borsellino. Si tratta di Fabio Trizzino, il marito di Lucia e l’avvocato di Manfredi e Fiammetta Borsellino. Durante una lunga audizione davanti alla commissione Antimafia il legale ha fornito un’interpretazione inedita delle parole riferite da Borsellino alla moglie. A prescindere dalla tesi di Trizzino, va registrato che la riabilitazione di Subranni pare abbia convinto la maggior parte degli animatori del gruppo ’Fraterno sostegno ad Agnese Borsellino.  “In democrazia ognuno è libero di esprimere il proprio parere, certo. Ma che lo faccia in un gruppo nato con uno scopo specifico, ribaltando la volontà di chi l’ha fondato, – ha detto Gianfranco Criscenti – non è tollerabile“. “Il gruppo va chiuso. O almeno gli va cambiato nome”.