Ex- sindaco di Alcamo fra le vittime del sistema ‘concorsi truccati’ al Policlinico di Palermo

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Fra le vittime del sistema che pilotava i concorsi per professore associato o ricercatore nel dipartimento di chirurgia del policlinico universitario di Palermo, anche il medico alcamese, ex sindaco della città, Sebastiano Bonventre. Aveva presentato domanda per un posto di professore associato sia nel 2018 che nel 2019. Nel primo caso ritirò la sua candidatura perché gli fecero capire, in senso metaforico, che il concorso non fosse adatto a lui, nel secondo andò invece avanti ma regole e criteri del bando vennero poi modificate. Sebastiano Bonventre adesso è però docente universitario associato e guarda caso è riuscito a superare la selezione quando il duo Gulotta-Latteri, principali indagati della concorsopoli, è andato in pensione.

Un terremoto quello che si è abbattuto sul reparto di Chirurgia Generale del Policlinico di Palermo. Intanto l’ex primario Gaspare Gulotta, durante l’interrogatorio dopo l’arresto, ha negato di avere mai modificato l’esito dei concorsi. I pm Andrea Fusco e Luisa Bettiol lo hanno incalzato contestandogli le intercettazioni ma lui ha ribadito di non avere mai commesso atti illeciti. Nell’ordinanza della gip Di Sarno che ha portato a svelare i retroscena di una consolidata concorsopoli sono contenute anche le parole dell’alcamese Sebastiano Bonventre nelle vesti di escluso eccellente: “È una delle vittime di tale sistema corrotto – scrive il GIP – tant’è che non riuscirà a vincere nessuna delle due selezioni per la chiamata a professore associato. I due posti messi a concorso andarono l’uno al dottore Salamone, allievo di Gulotta, e l’altro al dottor Vieni, allievo di Latteri, secondo la logica del patto dell’alternanza”.

L’ex sindaco di Alcamo ha inoltre raccontato ai carabinieri che nessuno fa domanda perché è noto nell’ambiente universitario che i concorsi non sono mai tali, ma sono sempre delle cooptazioni. Ciò è possibile perché sia i criteri di valutazione dei candidati che i giudizi sui candidati possono essere discrezionalmente orientati da parte dei commissari di concorso a loro piacimento. “A fronte di tante libertà di manovra – ha raccontato Bonventre – è praticamente impossibile fare contestazioni di merito”. “Quella della commissione formata da membri esterni non è una garanzia, – ha svelato il medico alcamese ai carabinieri – perché è il membro interno quello che guida i lavori di tutti. C’è infatti un candidato già individuato che dovrà vincere”.