Da sette anni circa quelle transenne sul ciglio della strada in piena curva hanno dato il benvenuto ad Alcamo e attratto gli amanti di un tipo di arte particolare che potremmo definire trash. Quel pericolo in curva, corredato da una parte del parapetto franato, era divenuto in via San Leonardo una caratteristica dei luoghi. Adesso, dopo quasi sette anni, quei ferri piantati a terra e circondati dal nastro bianco-rosso, non ci sono più. Per carità, sia chiaro, non è stata la giunta Surdi ad intervenire, probabilmente avrebbe dovuto richiedere il benestare da parte della Soprintendenza per toccare quell’opera d’arte, ma un imprenditore locale che sta completando un edificio che verrà utilizzato come attività commerciale. Come dire, grazie ai privati viene recuperata un’area che viveva in un certo degrado, transenne e parapetto franato compresi.
La presenza sul ciglio della strada di quell’ostacolo era divenuto una sorta di inno alla lentezza della burocrazia. Erano state le abbondanti piogge del gennaio 2017 a far cadere il muretto. Sei anni e sette mesi non sono quindi bastati alla giunta Surdi per eliminare quell’obbrobrio e quindi la relativa situazione di pericolo e di cattiva immagine all’occhio di chi arrivava ad Alcamo. Per fortuna in questo lunghissimo periodo non si sono verificati incidenti a cose e persone. Il problema sorse, dopo la frana, a causa di un contenzioso fra il proprietario del terreno sottostante, l’imprenditore che ha adesso realizzato l’edificio commerciale, e il comune di Alcamo. Su quel precipizio di circa dieci metri nacque una battaglia legale con scambi di accuse. Il proprietario del terreno sostenne fin dall’inizio che il cedimento fosse stato causato da alcuni lavori effettuati dal comune per la realizzazione di un giardinetto. Dopo un paio di anni di contezioso, nel gennaio 2019, si arrivò a un accordo ma mai nessun amministratore comunale si è adoperato per eliminare quel pericolo.
