Esami istologici in ritardo, alcamese di 53 anni denuncia l’Asp di Trapani

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Diffida e messa in mora notificata  all’Asp di Trapani da un impiegato alcamese  di 53 anni, vittima dei ritardi degli esami istologici. La diffida, presentata dall’avvocato Alessandro Finazzo, è la premessa per un eventuale processo in sede civile con la richiesta del risarcimento dei danni per una via crucis iniziata nel mese di aprile dello scorso anno. L’impiegato era stato ricoverato all’ospedale di Alcamo per un problema alla prostata. Si resero necessari gli esami istologici per un ingrossamento di tre centimetri per l’ipertrofia prostatica. I risultati arrivarono cinque mesi dopo con la diagnosi di tumore e nel frattempo la prostata si era ingrossata di ben dieci centimetri.

Il ritardo della diagnosi e quindi l’impossibilità di intervenire subito hanno causato notevoli problemi all’impiegato costretto a sedute di chemioterapia. Scaduta la  sua qualità della vita e disagi per la sua famiglia per questo ennesimo episodio di malasanità presso l’Asp di Trapani verso la quale sono state aperte diverse inchieste per cercare di accertare tutte le responsabilità. La denuncia di una insegnante di Mazara ha aperto un vaso di Pandora che ha fatto emergere un arretrato di tre mila e 313 vetrini in attesa di essere esaminati da cui sono “emersi casi positivi clinicamente significativi”.

Il manager Ferdinando Croce dopo la sospensione ha presentato le dimissioni. Mercoledì sera ha salutato i dipendenti nel corso di un aperitivo sul mare in un lido di Trapani. Presenti chi lo ha sostenuto all’Asp nei mesi scorsi e in 1300 avevano sottoscritto un appello a suo favore. Il reparto di Urologia dell’ospedale san Vito  Santo Spirito di Alcamo, diretto da Antonio Lombardo è considerato una eccellenza per interventi all’avanguardia al quale si rivolgono pazienti del Trapanese e Palermitano in particolare.