Erogazione idrica. Ad Alcamo di male in peggio, stop delle autobotti private

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Di male in peggio. Si aggrava ad Alcamo il servizio di distribuzione dell’acqua con turni di attesa di dieci giorni, che potrebbero aumentare. Motorini che girano a vuoto e ora gireranno a vuoto le autobotti private poiché il Comune stamane ha sospeso il servizio. L’oro bianco sempre più raro con disperazione di una città e dei cittadini alcamesi che periodicamente debbono fare i conti con le emergenze causate da vari motivi. Frane che travolgono le condutture. Calo delle sorgenti per la siccità. Interruzione da Siciliacque  che spesso è costretta a chiudere i rubinetti per problemi alla rete che porta ai serbatoi di Alcamo 50 litri al secondo. Acqua pagata a caro prezzo: 69 centesimi più Iva a metro cubo. La sospensione del servizio con le autobotti, altro salasso pagato mediamente sulle 50 euro a viaggio, è stata causata dal verificarsi di un abbassamento del livello dell’acqua del serbatoio comunale, il Bottino.

Insomma sia a secco, solo Giove pluvio  ha aperto la cateratte del cielo.  Tanta acqua su Alcamo. La beffa? Niente dai rubinetti. “Non appena la situazione tornerà ad essere normale- dicono al Comune- riprenderà il servizio per le autobotti”. Il Comune scrive tornerà normale. Ma è lecita una domanda. E’ normale non riparare con tempestività una delle due pompe che si sono guastate alle sorgenti di Cannizzaro? Se fosse stata riparata avrebbe sostituito l’altra che è andata in tilt. Risultato? Niente acqua da tempo e non si sa quando riprendere la fornitura di queste sorgenti in territorio di Partinico. In un condominio che serve famiglie solitamente vengono montati due autoclavi. Se se ne guasta uno è pronto l’altro. E qui parliamo di poche famiglie. Le pompe di sollevamento guaste a Cannizzaro provocano disagi all’intera città di Alcamo. Sarebbe opportuno uno studio per cercare di ripristinare i pozzi privati ed evitare così che l’acqua potabile del Bottino venga impiegata per gli usi più disparati. E intanto c’è anche Alcamo tra i diciassette comuni che devono fare i conti con l’aumento dei valori di manganese nell’acqua potabile che arriva al bottino comunale dalle sorgenti di Montescuro Ovest.

Per gli alcamesi l’approvvigionamento idrico sta davvero diventando una costante catastrofe. La presenza eccessiva del minerale ha colorato l’acqua di giallognolo. Siciliacque ha reso noto  che, dopo aver riscontrato l’aumento di manganese nell’acqua in ingresso al potabilizzatore di Sambuca, ha tempestivamente avviato una serie di misure correttive per poter rientrare nei parametri fissati dalla legge. Questo problema potrebbe essere stato causato dalle abbondanti piogge. Siciliacque dovrebbe risolvere il problema entro domani. Fino a quella data gli alcamesi dovrebbero assistere a una decolorazione progressiva del coloro giallastro. Il problema, oltre che Alcamo, riguarda anche Calatafimi, Buseto Palizzolo, Trapani, Erice, Valderice, Custonaci, Paceco, Santa Ninfa, Gibellina, Partanna, Salaparuta, Poggioreale, Salemi, Vita, Santa Margherita Belice e Montevago. Dai campionamenti finora effettuati e comunicati agli organi di controllo dell’Asp, si registra già un graduale miglioramento del trattamento e un abbassamento della torbidità nell’acqua in uscita dall’impianto di Sambuca.