Emergenza siccità, ad Alcamo arriva sempre meno acqua

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Da 45 litri al secondo di acqua a 20. Questa la conseguenza del piano di razionamento varato da Siciliacque a causa della siccità che sta causando un notevole abbassamento delle sorgenti e degli invasi. Per la città di Alcamo è notevole la riduzione di una delle principali fonti di approvvigionamento e pur con notevoli difficoltà fino ad oggi l’Ufficio acquedotto è riuscito a mantenere l’erogazione per poche ore ogni quattro giorni. Ma fino a quando?  Intanto si registrano disagi. La pressione è bassa e in molte abitazioni non si riesce a riempire cisterne e contenitori pertanto occorre risparmiare quello che è oggi qualcosa di più del prezioso liquido. Succede che si sente scorrere l’acqua non come avviene di solito dalla prima mattinata sino alle 11, ma nel pomeriggio. “L’importante che arriva” dicono i cittadini. Fino ad oggi pochi disagi perché quasi tutte le abitazioni sono dotate di vasche e cisterne, realizzate per fronteggiare i turni di erogazione che qualche anno fa arrivavano anche a 10-15 giorni in caso di rotture delle condutture esterne. Ma migliaia di metri cubi di acqua giornalmente vengono caricati al Bottino da autobotti private. “Durante l’estate – dice un camionista- già alle nove di mattino hanno caricato acqua almeno 50 autobotti”. Il prezzo varia da 40 a 60 euro a viaggio a secondo della capienza: da dieci a 13 mila metri cubi. Un mare d’acqua viene sottratto alla distribuzione della città. Dal 2002 fino al 2016 hanno funzionato quattro pozzi privati per usi domestici. E nel rispetto di leggi e regolamenti potrebbero essere ripristinati per come sta accadendo in alcuni comuni della Sicilia. “Il Comune a seguito di una mia interrogazione-dice il consigliere Giuseppe Stabile- ha dato incarico ad un geologo di studiare i punti di captazione di alcune sorgenti come Dammusi per cercare di prelevare più acqua. Lo studio va esteso a tutte le sorgenti”. Due anni fa la Regione ha concesso al Comune di Alcamo un finanziamento per la manutenzione straordinaria e l’efficientamento della condotta idrica adduttrice di Cannizzaro. Un’opera di poco inferiore ai 4 milioni di euro. L’idea progettuale iniziale, messa in campo circa 4 anni fa, prevede la costruzione di una conduttura parallela a quella esistente, proveniente da Dammusi, dal by-pass e fino al bottino comunale. In questa maniera, qualora dovesse saltare la condotta esistente, gli alcamesi potrebbero almeno usufruire dell’acqua proveniente da Cannizzaro. Inoltre le nuove opere serviranno ad annullare le notevoli perdite d’acqua da Cannizzaro a causa del deterioramento delle tubature. Le nuove opere serviranno ad annullare le notevoli perdite d’acqua da Cannizzaro a causa del deterioramento delle tubature. “Il Comune -sottolinea Giuseppe Stabile- deve agire con la massima tempestività per fronteggiare l’ emergenza idrica  cercando soluzioni che tardano ad arrivare”.