La Corte d’appello di Palermo ha deciso di estromettere dalla prossime elezioni per la presidenza della Regione siciliana la candidatura di Davide Giacalone, sostenuto dalla lista ”LeAli alla Sicilia”.
La decisione è derivata dal fatto che il numero delle firme raccolte per la candidatura di Giacalone è risultato insufficiente. Restano così in corsa dieci candidati. L’irregolarità delle firme era stata rilevata dalla commissione elettorale che aveva invitato i presentatori della lista a integrare la documentazione.
Il presidente del movimento ”LeAli alla Sicilia”, Calogero Colletto, ha annunciato ricorso. ”Abbiamo fallito – ha detto Giacalone – ed è colpa nostra. Abbiamo creduto che la voglia di battersi e l’entusiasmo di pochi militanti potessero reggere il peso di una campagna tutta fondata sui contenuti e condotta in un clima di rassegnazione e disperazione. Ma abbiamo fallito. Alla prova della presentazione delle liste l’assenza di struttura organizzativa e di mezzi ha giocato un ruolo decisivo. Affondandoci”.
Un’altra sorpresa, quindi, dopo la rinuncia, all’ultimo minuto, di Claudio Fava alla corsa per la Presidenza, a rischio perché avrebbe acquisito la residenza in Sicilia oltre il termine consentito dalla legge, e la “candidatura d’emergenza” di Giovanna Marano.
Sembra tutto a posto, anche per le altre candidature alla Presidenza della Regione: Giancarlo Cancellieri, Rosario Crocetta, Cateno De Luca, Giacomo Di Leo, Mariano Ferro, Gianfranco Micciché, Nello Musumeci, Lucia Pinsone, e Gaspare Sturzo.
Con l’esclusione della lista che sosteneva Giacalone, le liste presentate nella provincia di Trapani, adesso, sono passate da diciannove a diciotto.
Per errori nella procedure di presentazione dei documenti, sono stati esclusi anche alcuni candidati della lista Voi-Volontari per l’Italia. Ma anche loro hanno ventiquattro ore di tempo per opporsi alle contestazioni.