Elettrodotto sottomarino, passo avanti per connessione alla rete nazionale a Mothia

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Trivellazione orizzontale controllata e foro sottomarino ad almeno 5 metri dal fondo del mare. Queste le caratteristiche principali dell’elettrodotto di Mozia per la connessione alla rete elettrica nazionale. Il progetto di costruzione del cavo sotterraneo fra l’isola di Mozia e Marsala, predisposto dal dipartimento Energia, non produce nessun impatto ambientale sull’habitat della riserva dello Stagnone secondo il decreto firmato dall’assessore regionale al Territorio e ambiente. Concesso infatti il parere favorevole rilasciato alla Commissione tecnico specialistica che ha effettuato la Valutazione di incidenza ambientale (VINCA). Il decreto, a firma dell’assessore Elena Pagana aggiunge, dunque, un ulteriore tassello all’iter del progetto di connessione che sarà realizzato con la tecnologia Toc – Trivellazione orizzontale controllata. Previsto un foro sotterraneo ad una profondità di almeno 5 metri dal fondo del mare che costituirà la sede di posa del cavo di collegamento a 20 kilowatt. I lavori si concluderanno entro la prossima esatte.

L’opera è inserita all’interno del “Programma Isole Minori della Regione Siciliana” che assegna al dipartimento regionale dell’Energia 15 milioni di euro complessivi. Quella dell’isola di Mozia è una pluriennale esigenza che da anni aspetta risposte concrete. “Attraverso la costruzione dell’elettrodotto che collega l’isola alla terra ferma per il passaggio di energia elettrica – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – si metterebbe finalmente fine alla serie di limiti a cui l’isola viene sottoposta. Il governo regionale è impegnato ad accelerare l’iter per procedere con la posa del cavo e garantire una serie di benefici, a cominciare da una riduzione delle emissioni inquinanti prodotte dal gruppo elettrogeno, ma anche una maggiore fruibilità turistica e culturale dell’isola, che vuol dire – ha concluso Schifani – maggiore comfort per i visitatori del museo archeologico gestito dalla Fondazione Giuseppe Whitaker, ampliamento delle fasce orarie di fruizione e l’illuminazione dei percorsi esterni e delle aree di scavo”.  Il progetto, finanziato con risorse della Regione, prevede la costruzione di due cabine prefabbricate, una a Marsala e l’altra a Mozia e di un cavidotto sotterraneo sotto lo Stagnone per interconnettere la piccola e storica isola alla rete di distribuzione elettrica nazionale.