EAS, fatture ‘sballate’ e mancate risposte ai reclami. Multa da 690.000 euro

0
161

Ancora ricorsi e sentenze sulla gestione dell’acqua in Sicilia da parte dell’EAS, ente fallito, e sul pagamento delle bollette. Federconsumatori ha centrato un importante successo: l’ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha irrogato nei confronti dell’Ente Acquedotti Siciliani una sanzione per ben 690.000 euro.

Si tratta di 200.000 euro per fatture emesse senza alcun riferimento a consumi rilevati o stimati, altri 200.000 euro per il notevole ritardo nella fatturazione, 45.000 euro per i ritardi nella risposta motivata a reclami scritti da parte degli utenti, altrettanti per omessa corresponsione agli utenti finali degli indennizzi automatici e, infine, un’altra parte da 200.000 euro per inosservanza degli obblighi a carico del gestore in materia di raccolta dei dati di misura dell’utenza.

Poiché l’EAS è in liquidazione coatta amministrativa, toccherà alla Regione pagare la multa che è diversa e aggiuntiva rispetto a quella, sempre su segnalazione di Federconsumatori, comminata dall’Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato (AGCM), pari a 500.000 euro. Le due multe, per un totale quasi due milioni e 200mila  euro, derivano da condotte illegittime di EAS negli anni 2017-2019 (multa ARERA) e 2020-2021 (multa AGCM) relative alla fatturazione del servizio idrico in molti comuni del trapanese.

A queste sanzioni si è arrivati dopo la segnalazione di Federconsumatori Sicilia, fatta il 29 aprile 2022 ad ARERA e AGCM, che ha messo assieme i tanti reclami di singoli consumatori che si sono rivolti agli sportelli di Trapani, Alcamo, Castelvetrano e Partanna.

“E’ la seconda conferma del fatto che avevamo ragione – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – e che per moltissimi anni il comportamento dell’Ente Acquedotti Siciliani è stato lontanissimo dalla normativa vigente. E’ chiaro – conclude La Rosa – che trattandosi di un ente ormai in liquidazione è perfettamente inutile mettere il dito nella piaga. Ma è altrettanto chiaro che comportamenti come quelli messi in atto dall’EAS negli anni scorsi non dovranno più ripetersi”.