Duplice omicidio nel ’90: torna in carcere Michele Vaiana

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Con due distinte ordinanze il Tribunale di Palermo – Sezione per il riesame aveva annullato, lo scorso 13 marzo, le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. del Tribunale di Marsala nei confronti di Michele Claudio Vaiana, detto Giovanni, e Giuseppe Vaiana, arrestati dai carabinieri di Castelvetrano il 16 febbraio dell’anno scorso perché ritenuti gli autori dell’omicidio, avvenuto il 24 agosto 1990 in un ovile di contrada Dionisio, a Campobello di Mazara di Paolo Favara, 30 anni, e di Caterina Vaiana, 33 anni, cognato e sorella dei presunti assassini. Lo scorso ottobre, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, annullando entrambe le ordinanze del riesame con cui fu disposta la scarcerazione dei fratelli Vaiana. Del caso si è pertanto occupata una diversa Sezione per il riesame del Tribunale di Palermo che, ritenendo sufficientemente grave il quadro indiziario nei confronti di Michele Claudio Vaiana, ha disposto nei suoi confronti il ripristino della misura della custodia cautelare in carcere. Ad incastrarlo ci sarebbero anche varie conversazioni intercettate nel corso dell’indagine denominata “Cold Case” che avvalorerebbero l’ipotesi del suo coinvolgimento nel feroce duplice omicidio. Il procedimento relativo al delitto era stato già archiviato, quando le indagini ripartirono, dopo la richiesta del figlio di Paolo Favara nel 2010 di visionarne gli atti. Emerse una squallida vicenda sentimentale e un’inconfessabile relazione incestuosa ai danni di una bambina di appena 7 anni, figlia della giovane donna trucidata, che sarebbe stata brutalmente violentata dallo zio Giuseppe. Il figlio di Paolo Favara raccontò ai magistrati che al delitto aveva assistito la bambina, e che la famiglia avrebbe cercato di spostare l’attenzione su Paolo Favara, amante della madre della piccola, che ne era anche il cognato perché sposato con una sua sorella minore. Dalle indagini sarebbe poi emerso che i due giovani furono assassinati lo stesso giorno in cui una ginecologa di Campobello di Mazara, da tempo deceduta, avrebbe accertato la violenza subita dalla bambina. Gli inquirenti avevano così dato un nome ai presunti assassini, attraverso una serie di articolati interrogatori, riscontri e attività tecniche, facendo luce sui complessi moventi che avevano potuto spingere i fratelli Vaiana a commettere il delitto. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelvetrano hanno dunque fatto scattare nuovamente le manette ai polsi di Michele Claudio Vaiana lunedì pomeriggio e lo hanno condotto presso la casa circondariale di Trapani, dov’è attualmente rinchiuso. Confermato, invece, l’annullamento della misura cautelare nei confronti di Giuseppe Vaiana, che si trova agli arresti domiciliari per altra causa.

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