Dopo 37 giorni lascia l’aula consiliare di Alcamo. Caldarella: “Hanno tentato di buttarmi fuori”

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Ci sarebbe stato anche un vergognoso tentativo di metterlo fuori dall’aula consiliare. Lo scrive Ignazio Caldarella nella nota-stampa con cui ha annunciato lo stop alla sua occupazione dell’Aula consiliare di Alcamo. Il consigliere comunale, eletto con Forza Italia e poi dichiaratosi indipendente, è ritornato a casa questa mattina dopo 37 giorni e 37 notti di occupazione. Caldarella, ovviamente, è apparso molto provato dagli acciacchi. Il politico ha terminato l’occupazione dopo che la giunta municipale ha approvato il piano integrato di Attività e Organizzazione. Strumento necessario ad estendere l’orario di lavoro ai dipendenti comunali, ex precari, che sono stati stabilizzati.

“Adesso sindaco e assessori – scrive ironicamente Caldarella – faranno selfie e interviste per il grande prodigio operato. Ma mi va bene così. A me interessava il raggiungimento dell’obiettivo”. Caldarella, nel lasciare l’aula consiliare, ha spiegato che l’approvazione del PIAO da parte della giunta sarebbe potuta arrivare mesi fa in quanto il consiglio aveva da tempo approvato tutti gli atti propedeutici. “Sono soddisfatto del risultato raggiunto, continuerò a svolgere il ruolo di consigliere comunale in forma responsabilmente critica, fornendo soluzioni alternative e interpretando i bisogni dei cittadini, specialmente quelli meno fortunati e più deboli”.

Parlando poi dei 37 giorni trascorsi in aula, dormendo la notte a terra su un materassino, il consigliere comunale ha parlato di sacrifici enormi, di solitudine all’interno del Palazzo e di grande conforto arrivato dai familiari e dai tanti cittadini – ha concluso Caldarella – “che sono venuti a trovarmi e a sostenermi.”