Diffamazione, a processo attivisti M5S. Anche onorevole Corrao per offese a ‘TP24’

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Avrebbero riempito di insulti e di offese la testata giornalistica TP24 e, dopo la denuncia di quest’ultima, sono finiti sotto processo per diffamazione. Fra gli imputati anche l’europarlamentare alcamese Ignazio Corrao, assistito dall’avvocato Fiorello, e altri nove attivisti del Movimento 5 Stelle accusati di offese e insulti ma anche di avere scatenato la cosiddetta “shitstorm”, la pratica con cui si incita una tempesta d’odio tra gli utenti di una rete social o comunità. La parte offesa, il direttore di TP24 Giacomo Di Girolamo e altre due persone, sono difesi dall’avvocato marsalese Valerio Vartolo.

Dopo l’udienza di venerdì scorso, il processo celebrato presso il Tribunale di Marsala è stato rinviato dal giudice Bruno Vivona a Gennaio per difetto di notifica a due imputati e per il tentativo di avviare una conciliazione. I fatti risalgono al 2018 quando ad alcune affermazioni ironiche pronunciate, durante una trasmissione radio dai due giornalisti nei confronti di Piera Aiello (testimone di giustizia), in quel periodo candidata alla Camera dei deputati con il M5S, partito poi lasciato sia da Aiello che da Corrao, l’europarlamentare ha scatenato una tempesta d’odio sui social.

Nello specifico a Corrao, come riporta la stessa testata giornalistica, si contestano le frasi “un esempio squallido di giornalismo locale… con che tipo di fango si deve avere a che fare”, definendo, inoltre, i due giornalisti “sciacalli”. Giudizi accompagnati da un video con i volti dei due giornalisti di TP24. Offensive e volgari (“merde”, “bastardi” ed altro ancora) le frasi pubblicate da diversi altri imputati.

Oltre al deputato europeo Ignazio Corrao sono anche indagati Fabio Diego Ferrara, 41enne di Castelvetrano, la marsalese di 45 anni Tiziana Maniscalco, Lisa Faraci di Caltanissetta, Tatiana Pergolini di Roma, Vincenzo Antonio Pandico di Liveri, Laura Daccò, di Csate, Tonino Landini di Senigallia e Clara Giovannini di Sondrio. Inoltre, per vicende analoghe è stato chiamato a giudizio, un altro attivista del M5S, Franco Rapisarda, sessantunenne di Marsala, sempre per offese sui Facebook ai danni della stessa testata giornalistica, TP24.