Depuratore di Castellammare, ‘contesa’ su mantenimento strada. PAUR ancora aperta

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Avviata nel marzo del 2023, non si è ancora conclusa la procedura PAUR, quella necessaria ad ottenere il provvedimento autorizzativo unico regionale. I tempi di tale iter sono mediamente quelli di un anno e quindi, dopo decenni di attesa, l’ultimo atto necessario a realizzare il nuovo depuratore di Castellammare del Golfo dovrebbe arrivare a breve a compimento. La chiusura della procedura dovrà avvenire attraverso una conferenza dei servizi cui prenderanno parte una quindicina di enti coinvolti, fra i quali anche il comune castellammarese. Tutto quindi definito e pronto per portare il progetto in appalto? Assolutamente no. La nuova struttura programmata nella stessa area di quella precedente, andrebbe infatti a ricadere su buona parte della strada che conduce al nuovo porto, dove sorge la Lega Navale. Quell’accesso, quindi, diventerebbe inutilizzabile. L’amministrazione comunale guidata da Giuseppe Fausto si è quindi messa di traverso ed ha chiesto l’ennesima modifica al progetto redatto dallo studio alcamese Hydro Engineering, assieme alla Etatec di Milano e la Geodata di Torino, per un importo di oltre un milione e 320mila euro.

Possibile che nel lungo e tortuoso iter di progettazione, fra sopralluoghi e conferenze dei servizi, nessuno si sia accorto che il nuovo depuratore avrebbe chiuso una strada molto importante anche per lo sviluppo turistico del territorio? La proposta di modifica del progetto, che potrebbe essere inglobata nella procedura PAUR senza allungare ulteriormente i tempi, prevede la possibilità di realizzare una strada anche dal lato mare riuscendo ad abbattere l’elevato dislivello presente. I mezzi potrebbero quindi giungere sul tetto del nuovo depuratore dove la progettazione ha previsto un parcheggio con 50 posti auto ed accessibile dall’altro lato. La storia della costruzione del nuovo depuratore di Castellamare del Golfo comincia molti anni prima del novembre del 2016 quando venne sequestrato il vecchio impianto di contrada Cerri che aveva funzionato correttamente soltanto per pochi mesi. Venne stanziato un finanziamento di 23 milioni e mezzo di euro che dovrebbe riguardare anche una lunga condotta fognaria capace di trasportare i reflui da Scopello e fino ai nuovi impianti. La gara d’appalto per la progettazione venne indetta nel febbraio del 2020 e poi assegnata alla Hydro Engineering.