Denunce fra soci, venditori di automobili. Assolti due alcamesi accusati di calunnia

0
477

Accusati cinque anni fa di calunnia e finiti sotto processo, due alcamesi, marito e moglie, ex venditori di automobili, sono stati assolti con formula piena, perché il fatto non costituisce reato.  Si tratta di una coppia, che si occupava anche della vendita di scarpe, che rappresentava il socio accomandatario e quello accomandante di una società che aveva anche un socio occulto. Tutti e tre di età compresa fra i 42 e i 47 anni.

La vicenda ebbe inizio quando il ramo d’azienda dedicato dedicato alla vendita di autoveicoli ricevette una verifica tributaria. Un accertamento che spinse marito e moglie, poi accusati di calunnia, a smobilitare la società che, nel corso degli anni, aveva anche acquistatoalcuni containers. Il socio occulto, a quel punto, avrebbe cercato di appropriarsi proprio di alcuni containers sostenendo che fossero di sua proprietà. I due soci, ovviamente, si opposero ribadendo invece che tutto fosse della società.

Nell’ottobre del 2018 quando il socio occulto avrebbe cominciato a portar via il materiale dalla sede dell’azienda, i due alcamesi si rivolsero ai carabinieri per sporgere denuncia per appropriazione indebita. Il terzo socio presentò immediatamente una contro-querela per calunnia. Il processo per quest’ultimo reato è quindi andato avanti per quattro anni ed ora i due ex titolari della rivendita di automobili, difesi dall’avvocato alcamese Vito Galbo, sono stati assolti con formula piena. Secondo il giudice, infatti, i due coniugi avrebbero denunciato il socio occulto sapendo che non fosse innocente e che si stesse appropriando dei containers di proprietà della società. Nessuna calunnia, dunque, ma una denuncia ritenuta legittima dal tribunale.