Delocalizzazione Bertolino, paura a Balestrate

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BALESTRATE – La questione della delocalizzazione della distilleria Bertolino a Partinico mette in allarme i paesi del comprensorio. In particolare è la cittadinanza di Balestrate ad avere esternato non poche perplessità dal momento che l’industria di distillazione più grande d’Europa si dovrebbe spostare, secondo l’accordo di massima già concordato tra l’amministrazione comunale di Partinico e la titolare dell’azienda, Antonina Bertolino,  (da ratificare ancora in consiglio comunale, ndr) in contrada Bosco Falconeria, a ridosso del confine con Balestrate. Associazioni, semplici cittadini e professionisti si stanno mobilitando per la costituzione di un comitato che valuterà tutte le conseguenze del caso e soprattutto l iniziative da intraprendere. La paura è dettata dal fatto che questa industria possa creare emissioni moleste dal punto di vista olfattivo, oltre al possibile impatto sul piano ambientale. “I cittadini – afferma il sindaco Totò Milazzo – sono comprensibilmente preoccupati più che altro dalle tante voci che circolano attorno a questa industria. Io della questione mi sono sin da subito interessato, seguendo l’iter burocratico. Anzitutto c’è da precisare che l’industria sarà delocalizzata verso il lato monte, diciamo più in direzione Grisì, per cui molto lontana dal centro abitato balestratese. Motivo per cui non ci devono essere preoccupazioni per le eventuali emissioni maleodoranti. Inoltre h avuto modo di parlare con chi ha visto da vicino il progetto e i nuovi impianti seguiranno tutti i crismi di legge, con conseguente bassissimo impatto ambientale. A prescindere l’amministrazione sarà vigile”. Intanto proprio lunedì prossimo a Partinico si riunirà il consiglio comunale per varare la presa d’atto e l’approvazione del progetto di massima per la delocalizzazione della distilleria Bertolino. In città si è scatenata la polemica su quello che sorgerà in contrada Bosco Falconeria: se da una parte il Comune sostiene che la nuova struttura sarà assolutamente rispettosa dell’ambiente per l’alta tecnologia dei suoi nuovi impianti che andrà a realizzare, dall’altra però ambientalisti e politica si sono detti scettici, sostenendo che invece ci sono molti punti oscuri del progetto a cominciare da alcune questioni tecniche su come e dove saranno scaricati i reflui, ed ancora si ipotizza che in futuro l’industria possa essere anche utilizzata da inceneritore dei rifiuti.