‘Delivery della droga’, in corso appello in abbreviato. Respinte richieste

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Circa 30 anni di reclusione e oltre 119.000 euro di multa. Così si era concluso il primo grado del processo in abbreviato per gli imputati, quasi tutti castellammaresi ma anche partinicesi e palermitani, coinvolti nell’operazione ‘Delivery della droga’ messa a segno dai carabinieri nel marzo del 2022. Adesso è in pieno svolgimento il processo di appello durante il quale il giudice, Caterina Brignone, ha respinto le proposte di accordo avanzate da alcuni imputati palermitani. Il prossimo 3 di ottobre si terrà un’altra udienza per alcune deposizioni. Il processo, in primo grado, registrò una sola assoluzione, quella per il trentaduenne castellammarese, Ivan Ferro, difeso dagli avvocati Claudio Pirrone e Bruno Vivona. Arrivarono invece otto condanne, tutte quante appellate. La più pesante è stata inflitta al quarantunenne Salvatore Bosco, figlio di un noto personaggio detenuto per mafia, che dovrà scontare 7 anni e quattro mesi di carcere e pagare 34.000 euro di multa. Cinque anni e cinque mesi di reclusione per la sua compagna, Emanuela Di Bartolo, 43enne castellammarese, che dovrà anche pagare 24.000 euro di multa. Condannato anche il figlio di quest’ultima, Davide Calabrò, a 3 anni, 8 mesi, 14 giorni di carcere e 17.000 euro di multa. Quattro anni e otto mesi di reclusione, nonché 20.000 euro ciascuno di multa, per i palermitani Domenico Bellomonte e Gabriele Piazza. Pene più leggere pe il partinicese Antonino Maragliotti (9 mesi, 10 giorni e 2.200 euro di multa) e per il trappetese Salvatore Ferrara ad un anno e al pagamento di 1.400 euro. Le indagini si conclusero il primo marzo del 2022  con gli arresti anche di altri imputati che hanno poi optato per il rito ordinario. I carabinieri avviarono le ricerche dopo le dichiarazioni della moglie di un consumatore di cocaina che aveva indicato i nomi dei presunti pusher. Secondo gli investigatori a Castellammare del Golfo tre persone, con l’aiuto di complici e parenti, anche in pieno lock-down, avrebbero organizzato un sistema di «delivery» (consegna a domicilio) di marijuana e cocaina, acquistate a Partinico e nel quartiere Zen di Palermo.