“Cutrara” abbreviato, domani sentenza d’appello. Rizzo spera nell’assoluzione bis

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Attesa per domani la sentenza di appello del processo ‘Cutrara’ per gli imputati che a suo tempo avevano scelto il rito abbreviato. Tra questi anche il sindaco di Castellammare del Golfo, assolto in primo grado perché il fatto non sussiste, e tornato sotto processo per l’opposizione presentata dai magistrati che hanno portato avanti le indagini. Con Nicola Rizzo vennero assolti anche l’ex presidente del consiglio comunale di Trapani, Francesco Di Bono, e Carlo Valenti.

Per questi ultimi due la procura generale non è ricorsa in appello. Ad attendere il verdetto di domani, dopo i ricorsi presentati dai rispettivi legali, anche  i condannati Salvatore Mercadante, Diego Angileri, Camillo Domingo, Daniele La Sala, Gaspare Maurizio Mulè, Antonino Sabella, Francesco Stabile e Francesco Virga, quest’ultimo trapanese e figlio dell’ergastolano Vincenzo.

La posizione del sindaco di Castellammare del Golfo, imputato per favoreggiamento reale con l’aggravante di aver favorito la mafia, sembrerebbe ulteriormente alleggeritasi dopo l’assoluzione con formula piena, nel processo ordinario,  dei fratelli Nicola e Lilla Di Bartolo.

Erano accusati di essersi fittiziamente intestata la proprietà di una casa di riposo per anziani, per coprire il boss castellammarese Francesco Domigno, detto ‘Tempesta’, fulcro di tutte le indagini dell’operazione ‘Cutrara’. Ai Di Bartolo è stata anche restituita, dopo la sentenza, la documentazione amministrativa sequestrata. Le accuse a Nicola Rizzo ruotano proprio sull’incontro del primo cittadino con ‘Tempesta’ che ebbe al centro del dialogo proprio la casa di riposo ritenuta nella disponibilità del boss castellammarese.