Cosa nostra trapanese, sequestrati beni per 200 mila euro a due coniugi marsalesi

0
107

Un terreno e due fabbricati, per un valore complessivo di circa 200 mila euro, sono stati sequestrati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani a una coppia di coniugi marsalesi, su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani. Il provvedimento, finalizzato alla futura confisca, è stato emesso su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, al termine di un’articolata attività investigativa che ha fatto emergere elementi significativi sulla sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni posseduti dal nucleo familiare, nonché sulla pericolosità sociale del marito, 52enne, attualmente detenuto.

L’uomo era stato arrestato nel settembre 2022 nell’ambito della vasta operazione antimafia denominata “Hesperia”, condotta dagli stessi Carabinieri trapanesi, che aveva portato all’esecuzione di 35 misure cautelari (23 in carcere e 12 agli arresti domiciliari) a carico di soggetti ritenuti appartenenti ai mandamenti mafiosi di Mazara del Vallo, Trapani e Castelvetrano. Un’operazione che aveva inflitto un duro colpo agli assetti di vertice di Cosa Nostra nel trapanese, documentando fitti rapporti tra gli affiliati e la capacità del sodalizio di rigenerarsi e reinvestire i proventi illeciti, anche attraverso soggetti formalmente incensurati.

Nel contesto della medesima attività, è stata eseguita anche un’ordinanza di espiazione pena nei confronti della moglie, 51enne, che dovrà scontare 1 anno e 9 mesi di detenzione domiciliare. La donna è stata condannata per riciclaggio: secondo gli inquirenti, avrebbe fatto confluire sul proprio conto corrente i proventi dell’attività di spaccio di stupefacenti, contribuendo così al reinvestimento e alla mimetizzazione del denaro illecito accumulato dal marito. Il sequestro patrimoniale si inserisce nell’azione di contrasto ai patrimoni mafiosi avviata ormai da anni dalle autorità inquirenti e dalle forze dell’ordine nella provincia di Trapani, considerata una delle roccaforti storiche della criminalità organizzata siciliana.