Corte dei Conti, ex assessori dovrebbero restituire 545.000 euro. Anche Gucciardi e Razza

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Il consiglio di amministrazione della fondazione istituto Giglio di Cefalù, quella che sostiene una delle eccellenze della sanità siciliana, avrebbe funzionato in maniera illegittima cioè senza alcuna normativa che ne legittimasse l’istituzione. Questo almeno il parere di Marco Cavallaro, pubblico ministero della procura regionale della corte dei conti. Per questo il magistrato, dopo indagini e accertamenti del nucleo di polizia Economico finanziaria di Palermo, ha citato in giudizio alcuni politici che hanno retto l’assessorato regionale alla salute e pure alcuni dirigenti della stessa struttura. Dovranno così risarcire l’erario, per esborsi e oneri che sarebbero stati sostenuti dalla Regione indebitamente per i componenti del CdA della Fondazione istituto Giglio, Lucia Borsellino, figlia del giudice ucciso dalla mafia e assessore nel governo Crocetta, il salemitano Baldo Gucciardi del PD, deputato regionale ancora in carica e a capo della sanità siciliana dal luglio 2015 al novembre 2017 sempre con Crocetta, e l’attuale assessore Ruggero Razza, esponente di Diventerà Bellissima. Stesso provvedimento anche per il dirigente regionale Salvatore Sammartano e per il direttore generale del dipartimento salute Mario La Rocca.

Tutti, secondo la corte dei conti, dovranno rispondere di danno erariale per il periodo 2015-2020. Sotto la lente della procura, diretta da Gianluca Albo, le spese sostenute a carico della Regione siciliana per i compensi dei componenti del consiglio di amministrazione della fondazione Giglio in assenza di una normativa, statale o regionale, che legittimasse l’istituzione del consiglio di amministrazione. Il danno contestato dalla magistratura contabile ammonta complessivamente a 545.146,39 euro. A pagare la le quote più grandi, qualora la tesi del pm venisse confermata, Lucia Borsellino e Salvatore Sammartano con 153.578 euro ciascuno, poi Baldo Gucciardi 97.286 euro, quindi l’assessore in carica Ruggero Razza, con 84.880 euro e infine il dirigente Mario La Rocca 55.821.