Corruzione e turbativa d’asta, arrestato deputato regionale Safina

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Tempi duri per la politica trapanese: a distanza di un mese dall’arresto dell’attuale la Presidente del Consiglio comunale di Trapani per una indagine di corruzione all’interno l’Asp, anche Dario Safina, 45 anni, deputato regionale del Pd ed ex assessore del Comune di Trapani è stato raggiunto questa mattina da una ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo. Il deputato trapanese, finito ai domiciliari, è indagato per i reati di corruzione e turbativa d’asta: i fatti contestati risalirebbero a quando quest’ultimo era assessore comunale preposto ai lavori pubblici. Secondo le indagini, condotte dai carabinieri dai Carabinieri di Trapani, coordinati dalla Procura trapanese, Safina si sarebbe accordato con un imprenditore messinese, Christian Valerio, manager di una importante società del settore della pubblica illuminazione, interferendo nella gara di manutenzione dell’impianto in favore dell’imprenditore. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato preventivamente informato da Safina sui tempi di pubblicazione delle procedure concorsuali ad evidenza pubblica del 2020 e 2021. Una manovra che, secondo la magistratura, avrebbe consentito alla società di ottenere l’aggiudicazione della procedura con la presentazione di una offerta congrua rispetto a quelle degli altri concorrenti.

Il deputato regionale, secondo gli inquirenti, avrebbe inoltre promesso a Cristian Valerio l’affidamento alla sua società, al di fuori di ogni procedura concorsuale ad evidenza pubblica, dei lavori di rifacimento dei sistemi di illuminazione degli impianti sportivi denominati “Campo Aula” e “Campo CONI”. A Valerio è stato imposto il divieto di esercitare impresa per un anno. Provvedimenti cautelari sono stati emessi anche nei confronti di Carlo Guarnotta e Giuseppe Ullo, rispettivamente direttore generale e direttore amministrativo di Trapani servizi spa (esercente l’attività di raccolta e trattamento dei rifiuti nel capoluogo), indagati a vario titolo di turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di notizie d’ufficio ed entrambi destinatari del divieto di dimora nei comuni di Trapani ed Erice. Questi ultimi, secondo gli inquirenti, avrebbero turbato le predette due procedure concorsuali per la selezione e designazione del Direttore Generale della società di Valerio: tra i requisiti richiesti ne sarebbero stati inseriti alcuni affinché venisse selezionato Guarnotta il quale, una volta nominato, avrebbe adottato atti contrari ai doveri di ufficio per la scelta di un collaboratore esterno e direttore tecnico della società. “Sono sereno e ho la coscienza tranquilla – ha dichiarato Dario Safina nel comunicato di stamane. Sono fiducioso nell’operato della magistratura e sono certo che riuscirò a chiarire la vicenda nel più breve tempo possibile”. Il politico è difeso dall’Avvocato Salvatore Longo.