Contrada di Alcamo a secco da 14 giorni. Manca appalto per intervenire

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Da quattordici giorni non ricevono una goccia d’acqua e, in estate, con le alte temperature, il problema diventa ancora maggiore. Sono le famiglie alcamesi che abitano in contrada Ponte dei Ricchi, una zona che sovrasta Alcamo Marina e che è servita dalla conduttura ex EAS. Gli utenti, quattro mesi fa, avevano regolarizzato la loro posizione con il comune di Alcamo sottoscrivendo i contratti e sanando, con il pagamento di una somma forfettaria, il pregresso: tre anni durante i quali avevano ricevuto l’acqua dall’ente locale alcamese che si era sostituito all’inadempiente EAS, mentre in liquidazione coatta.

Poco da festeggiare, comunque, perché subito dopo sono arrivati i primi problemi, adesso amplificatisi con la mancanza assoluto d’acqua da ben due settimane. Situazione inaccettabile e resa anche incomprensibile da un altro aspetto. Per rimettere le cose a posto necessitano lavori di scavo ma il comune di Alcamo, da circa tre mesi, non ha più l’accordo quadro con  una ditta specializzata. Nessuno, quindi, è nelle condizioni di intervenire per eliminare quelle ostruzioni ai raccordi periferici, quelli che portano l’acqua alle varie utenza, e che quindi fanno scorrere il prezioso liquido soltanto nella conduttura principale, quella che scende lunga la SP 47 e serve poi diverse contrade: Pigna di Don Fabrizio, Scampati, Catanese e Ponte dei Ricchi appunto.

I residenti hanno provato a protestare ma in pieno agosto l’amministrazione comunale alcamese è ancora più sorda. Dovrebbe infatti velocizzare l’assegnazione di un nuovo accordo-quadro oppure, nelle more delle lentezze burocratiche, reperire le somme e affidare un appalto ad hoc che possa rimettere in funzione le condotte che portano l’acqua alle abitazioni. Qualcosa, forse, potrebbe accadere non prima del prossimo mese di settembre e l’assenza di erogazione in zona Ponte dei Ricchi potrebbe raggiungere tempi assolutamente da record.