4.000 pratiche di sanatoria edilizia o di condono che giacciono ancora negli uffici del comune di Alcamo. Circa duemila risalgono addirittura a 37 anni fa, alla legge 47 del 1985. Procedendo con il ritmo del 2021 (esitate appena 150 domande) gli uffici della burocrazia comunale alcamese potrebbero azzerare la giacenza entro almeno trent’anni. Le previsioni sono contenute in una lunga e dettagliata interrogazione presentata al sindaco Domenico Surdi dal consigliere comunale del gruppo misto, Giuseppe Stabile, che per decenni ha lavorato proprio nel settore urbanistica del comune di Alcamo. Stabile, nel ricordare che fossero state previste, a suo tempo, 35 anni fa, assunzioni di personale tecnico proprio per l’istruttoria delle pratiche, sottolinea che ad oggi rimangono inevase e non completate 2.000 pratiche relative al condono edilizio del 1985, 1.500 a quello del 1995 e circa 500 alla legge del 2003. Un totale di circa 4.000 pratiche ancora da esitare.
Secondo Stabile ci vorrà almeno un trentennio visto che attualmente vi è un solo dipendente tecnico addetto a tale servizio, anch’egli ormai prossimo che solo recentemente è stato affiancato da un altro tecnico part- time che però è anche impegnato in altri servizi. Il consigliere comunale indipendente chiede poi al sindaco perchè non ha finora accolto la proposta della Regione, avanzata nell’ottobre del 2019, con la quale ai comuni è stata concessa la possibilità di avvalersi di liberi professionisti o di strutture di consulenze e servizi, anche mediante il ricorso a convenzioni con altri comuni, al fine di azzerare le istanze di sanatoria edilizia entro e non oltre la fine del 2022.
Perché, chiede Stabile all’amministrazione comunale, il Sindaco non ha ritenuto importante nel suo precedente mandato di definire le pratiche di condono edilizio giacenti? E perchè l’Amministrazione non ritiene che la definizione delle 4.000 pratiche giacenti, mediante la regolarizzazione delle costruzioni abusive, rappresenti un elemento importante di riordino urbanistico del territorio? L’amministrazione Comunale, non ritiene infine, conclude Stabile, che l’affidamento all’esterno della istruttoria delle pratiche di condono edilizio, possa liberare risorse tecniche interne all’Ente da destinare ad altri Servizi, oggi particolarmente carenti dal punto di vista delle risorse umane assegnate?