‘Concorsopoli’. Colpo di scena, inutilizzabili due anni di indagini su Pipitone. Mancava proroga

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I pubblici ministeri Urbani e Morra avevano ammesso parziale inutilizzabilità degli atti di indagine. Poi è arrivata la decisione del GUP Giancarlo Caruso che ha praticamente annullato metà procedimento a carico dell’alcamese Giuseppe Pipitone, il funzionario dei vigili del fuoco ritenuto  il perno dell’inchiesta ‘Concorsopoli’. Il giudice per l’udienza preliminare ha quindi dichiarato inutilizzabili tutte le indagini effettuate dal 23 giugno del 2019 al nove agosto del 2021. L’uomo venne poi arrestato nel marzo dello scorso anno e poi scarcerato subendo anche la sospensione dal lavoro. Il funzionario dei vigili del fuoco nel 2018 era già stato sottoposto ad indagini che però non vennero prorogate. Da qui l’annullamento e l’inutilizzabilità di tutti gli atti a partire dal giugno del 2019. Questo significa che diventano nulle le testimonianze raccolte, le intercettazioni telefoniche e ambientali, le misure e i provvedimenti adottati dalla Procura nei confronti di Pipitone e di tutti coloro che ruotavano attorno alla sua posizione. Una vera tegola per il prosieguo della stessa udienza preliminare e del amletico processo che vede 26 persone, quasi tutte alcamesi, in attesa della decisione del GUP sull’eventuale rinvio a giudizio.

Sulla vicenda potrebbe anche arrivare un altro colpo di scena qualora lo stesso Pipitone e l’avvocato Riggi decidessero di procedere sia per risarcimento danni che con una possibile segnalazione al CSM. Che le indagini a carico del funzionario dei vigili del fuoco si fossero protratti in maniera esagerata, lo si era intuito. L’attività degli inquirenti, infatti, era partita infatti il 22 maggio del 2018 ed era relativo a presunti illeciti, irregolarità e corruzioni nell’ambito dei concorso per vigili del fuoco del triennio dal 2016 al 2018. Il 29 maggio del 2019 i carabinieri sequestrarono un appunto a casa di Pipitone in cui c’erano scritti i nomi di alcuni concorrenti e accanto una cifra in denaro. Per l’accusa erano quota da destinare alla corruzione per ottenere il superamento delle prove, per la difesa si tratterebbe invece del registro di coloro che prendevano parte alla scuola di addestramento che aveva il suo campo operativo in via Spirto Santo. Tutto ciò che procura e carabinieri portarono avanti dopo quel sequestro, una grande mole di lavoro, è stato adesso ritenuto inutilizzabile.