Comune di San Giuseppe Jato sciolto per infiltrazioni mafiose. Il provvedimento era nell’aria

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Nel corso degli ultimi anni Torretta San Cipirello Borgetto Corleone Giardinello e Partinico. Adesso anche San Giuseppe Jato. Soltanto nel comprensorio del partinicese, nell’ultimo decennio sono ormai tantissimi i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, e più si va indietro nel tempo e più il numero si fa elevato.

L’ultimo provvedimento è arrivato ieri sera.​ Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, in considerazione di accertate forme di condizionamento dell’amministrazione jatina da parte di organizzazioni criminali, ha deliberato l’affidamento a una commissione straordinaria della gestione del Comune di San Giuseppe Jato, già sciolto in dopo le dimissioni del sindaco e della metà più uno dei consiglieri comunali.

L’accesso ispettivo al Comune era stato disposto il 30 settembre dello scorso anno dal Prefetto di Palermo Giuseppe Forlani. Il lavoro degli ispettori era durato sei mesi per verificare la presenza di elementi rilevanti su possibili collegamenti con la criminalità organizzata.​ L’attenzione era puntata su una serie di atti amministrativi tra cui ordinanze del sindaco e varie gare d’appalto, affidamenti e incarichi.

Il sindaco Rosario Agostaro, di fronte a quell’intervento, decise di dimettersi formalizzando l’addio l’8 ottobre scorso. “La situazione che stiamo vivendo – disse​ ​ – non mi consente di continuare a svolgere con serenità il mio compito con impegno e determinazione necessari”. Seguirono anche le dimissioni di giunta e maggioranza consiliare. A novembre arrivò​ quindi un commissario regionale, Salvatore Graziano, con il compito di guidare l’ente locale.​ Adesso si apre una nuova pagina per il comune di San Giuseppe Jato che adesso non potrà andare a libere elezioni prima di un anno e mezzo.​