Comune di Calatafami-Regione, lite per 825.000 euro. Fissata udienza conclusiva su vecchia convenzione

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Il processo ha concluso la sua fase istruttoria. Adesso è stata fissata l’udienza per la conclusione e la sentenza. Si tratta della lite giudiziaria, vecchia e lunga, fra il Comune di Calatafimi e l’assessorato regionale ai beni culturali. In ballo 825.000 euro che l’amministrazione comunale calatafimese richiede da tempo e che adesso sono finiti al centro di una causa civile dinanzi al tribunale di Palermo. Si tratta delle somme derivanti dai biglietti d’ingresso al parco archeologico di Segesta che al 30%, secondo una convenzione sottoscritta con i beni culturali, sarebbero dovuti andare nelle casse del comune. Il bilancio dell’ente locale si trova quindi con questo buco da colmare da ben 6 anni.

La cifra non incassata si riferisce al periodo in cui era vigente una convenzione fra ente locale e parco archeologico, vale a dire dipartimento regionale, dal primo luglio del 2014 fino al 16 luglio del 2017. Una querelle alquanto spinosa con le parti che si sono appigliati a dati diversi. Gli uffici del parco archeologico, quindi la Regione, non intende riconoscere molte spese sostenute dall’amministrazione comunale, quelle per organizzare sagre e altri eventi per rinverdire le tradizioni locali. Il comune di Calatafimi, dal suo cato, ha invece sostenuto che l’articolo 2 della convenzione dell’epoca prevedesse e consentisse proprio tale tipo di investimenti.

Il legale del comune calatafimese, l’avvocato Claudio Trovato, nel corso del dibattimento ha sostenuto l’ammissibilità di tutte le spese sostenute dall’ente comunale e tutte rientranti nella convenzione sottoscritta nel 2014. Insomma da un lato o dall’altro bisogna ripianare 825.000 euro che da diversi anni vengono inseriti in bilancio e la cui esigibilità diventa sempre più dubbia.