Come spendono i siciliani? Qualche dato del 2023

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La fine dell’anno si avvicina ed è tempo di bilanci, anche rispetto alle spese e ai risparmi degli italiani. La Sicilia, nello specifico, si allinea alla situazione nazionale rispetto alla tendenza a spendere meno, sia in relazione al commercio fisico che a quello online. 

Secondo alcuni dati rispetto ai prodotti venduti nei supermercati, i rincari hanno colpito in particolar modo la regione, con un raddoppio dei prezzi che supera anche quello registrato nel Nord Italia, in riferimento a prodotti di prima necessità come carta igienica, frutta, carne, pesce, olio. Si tratta di spese quotidiane e necessarie, così come lo sono i regali di Natale, anche se si tratta dei classici “pensierini”.

Sarà per questo motivo che, come ha riportato Ansa, un siciliano su quattro ha deciso di comprare i regali di Natale proprio durante i giorni del Black Friday e del Cyber Monday. Lo studio di Confcommercio ha identificato il target di questo genere di acquisti in una popolazione prevalente femminile, concentrata soprattutto nelle province di Catania, Messina, Palermo. Si tratta però di un trend che è abbastanza diffuso e in linea con i dati del Belpaese: l’aumento stimato è di oltre 3 punti percentuali, ovvero dal 46% di incidenza dello scorso anno all’attuale 49 per cento e oltre.

A questo proposito Gianluca Manenti, presidente di Confcommercio Sicilia, ha parlato di una crescita degli acquisti online, con un particolare riferimento all’anno ancora in corso. Secondo i dati raccolti, i siciliani nel 47 per cento dei casi preferiscono comprare beni duraturi, ma non manca chi decide di incentivare aziende e produttori locali.

Quanto al canale digitale e all’e-commerce di prodotto, la popolazione della Sicilia è orientata verso acquisti legati alla sfera della moda e del fashion, ma anche verso i prodotti di cosmetica, peraltro quelli che più risentono di un marketing promozionale fatto di coupon e codici sconto. Nel 32 per cento dei casi, inoltre, si sceglie di comprare prodotti hi tech e si tratta di un dato che evidenzia una crescente attitudine dei siciliani verso il digitale. La tendenza era già stata messa in risalto un anno fa, quando l’Osservatorio Consumi Findomestic ha rilevato una spesa in crescita per prodotti di telefonia (+18,2%), tv e information technology.

Anche nel caso dei servizi online, la tendenza in Sicilia è quella di utilizzare il web come canale di accesso primario sia nel campo dell’intrattenimento che in quello delle utilità. Un particolare esempio, pensando a una delle forme di entertainment su Internet più diffuse in tutta Italia, riguarda il gioco autorizzato a distanza. Come si può notare da una lista recente di casinò online AAMS/ADM i casinò nuovi online si stanno affiancando a quelli già esistenti nella proposta di un’offerta che è arrivata a superare quella fisica, con dati di spesa in netto aumento in tutto il Belpaese e nello specifico in Sicilia. Secondo Agimeg in Italia il mercato a distanza dei giochi legali ha visto un incremento di 17 punti percentuali rispetto al medesimo periodo dell’anno 2022. Quanto alla situazione della Sicilia nello specifico, la regione, insieme a Lazio e Campania, era già all’attenzione del Libro Blu, con una spesa di 8 miliardi di euro soltanto nel 2021.

Spaziando dal lato dell’intrattenimento ai servizi di utilità, si nota invece come assicurazione auto e utenze domestiche incidono in maniera più sostanziosa sul portafoglio dei siciliani. Anche in questo campo la popolazione ha rivelato una certa attitudine al digitale: metà del campione intervistato nell’ambito di una recente ricerca condotta per conto di Facile.it ha infatti dichiarato di accedere alla Rete e confrontare prezzi e tariffe. In questo modo si sono potuti abbattere i costi di Rc Auto del 32,8 per cento, ma anche di utenze come luce e gas. Lo stesso vale per le Pay TV, con un risparmio stimato di quasi 23 punti percentuali. La tendenza alla consultazione di comparatori di prezzi e tariffe online la dice lunga sulla svolta digitale che sta interessando la Regione.