C/mmare del Golfo: in ricordo della strage di Pizzolungo

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Mafiosi da emarginare. Il sindaco Marzio Bresciani usa un vero e proprio anatema per esortare la comunità di Castellammare del Golfo a prendere le distanze dalla criminalità organizzata. Lo fa nel giorno in cui per la prima volta in paese si ricordano le vittime della strage di Pizzolungo, Barbara Rizzo, Giuseppe e Salvatore Asta, rimasti uccisi da un attentato che era in realtà rivolto al sostituto procuratore Carlo Palermo. A presenziare all’evento Margherita Asta, l’unica delle superstiti della famiglia, che continua a chiedersi perché attorno alla vicenda non sia stata fatta pienamente luce. Lei resta convinta che gli autori della strage non possano essere soltanto gli esponenti della cosca di Alcamo e Castellammare del Golfo, ma ci sia lo zampino anche dei servizi segreti deviati. La verità giudiziaria che è emersa è che a preparare l’esplosivo sarebbe stato il boss Mimmo Calabrò nella sua officina a Castellammare mentre a pigiare il bottone per far esplodere l’autobomba fu il capo di cosa nostra alcamese Nino Melodia. Il Comune di Castellammare per ricordare quel tragico evento ha organizzato un corteo che ha attraversato il centro cittadino facendo capolinea alla biblioteca intitolata proprio alle tre vittime dove sono state messe a dimora tre piante in memoria di Barbara, Giuseppe e Salvatore. Il primo cittadino resta convinto che tanto è stato fatto ma ancora la sua comunità non è riuscita del tutto a ribellarsi dai vecchi retaggi culturali, tenendo vive le pericolose connivenze con la criminalità organizzata.