C/mmare del Golfo: depuratore, verso il progetto

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    Tutto pronto per la progettazione preliminare per la realizzazione del nuovo impianto di depurazione delle acque reflue di Castellammare del Golfo che sorgerà in una caverna alla radice del molo foraneo, con relativi emissari e condotta sottomarina. Il Comune ha espletato l’ultimo passaggio burocratico propedeutico al completamento dell’iter di progettazione con l’affidamento dell’appalto per le prove e le indagini geognostiche, prove geotecniche e di laboratorio. L’appalto in via definitiva è stato affidato all’Ati GeoLAB s.r.l. per un importo di quasi 30 mila euro. Una volta completate queste prove di laboratorio, che dureranno all’incirca un mese, si potrà realizzare il progetto preliminare per l’utilizzo delle somme per un ammontare di 18 milioni di euro stanziati attraverso il Cipe. Un lavoro essenziale che servirà a mettere a punto la posa in opera della condotta sottomarina a regola d’arte, necessario ai tecnici per predisporre per l’appunto il progetto che dovrà essere vagliato dagli organi competenti per l’utilizzo delle somme già stanziate. Attualmente Castellammare non è dotato di alcun impianto di depurazione e i liquami vengono versati in mare tramite una inefficiente condotta sottomarina. Il vecchio depuratore, costruito negli anni ’70 in contrada Cerri, fu immediatamente disattivato non appena entrato in funzione. Proprio per questo problema infrastrutturale la cittadina del Golfo è stata più volte bocciata sul piano ambientale, nonostante sia una delle più belle aree costiere della Sicilia per la presenza di Scopello e della riserva dello Zingaro. Più volte Goletta verde, la storica imbarcazione di Legambiente che verifica le condizioni di salubrità del mare, ha tirato le orecchie alle istituzioni castellammaresi perché dai rilevamenti è emerso che nell’area attorno a dove si scaricano i reflui si registra una delle peggiori situazioni: addirittura i coliformi fecali hanno superato di sette volte gli standard. Per la cittadina castellammarese questo sarebbe un traguardo storico, poiché consentirebbe di risolvere il problema fognario e porre fine all’emergenza ambientale, causa della procedura di infrazione comunitaria cui rientra proprio la cittadina per il suo depuratore mai entrato in funzione.