“Che fine ha fatto la pista ciclabile di Erice?”: esposto del sen. Santangelo

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È passato un anno da quando è salita alla ribalta la vicenda della pista ciclabile di Erice. Il senatore grillino Vincenzo Maurizio Santangelo torna sulla questione: “L’ennesima incompiuta – dice- è ormai sotto gli occhi di tutti”. A seguito della risposta all’interrogazione presentata al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per la questione dei lavori per la realizzazione del sistema di piste ciclabili completo di stazioni per il bike sharing ad Erice, si è rafforzata l’idea, nell’esponente pentastellato, che questa vicenda meriti un serio approfondimento, proprio perché si parla – sottolinea – “di progetti importanti per la comunità finanziati con soldi pubblici (per l’esattezza solo il Ministero dell’ambiente per l’opera sborserebbe 340.956,85 Euro)”. “Peraltro, questo progetto prevedeva – si legge in una nota del parlamentare – delle stazioni di Bike sharing, alimentate, come accade nei Paesi più all’avanguardia, con fonti rinnovabili”. Da qui la richiesta di acceso agli atti, da cui emergerebbero importanti elementi, che a detta di Santangelo, farebbero rilevare “una gestione non proprio regolare, per usare un eufemismo, da parte dell’amministrazione comunale di Erice, nella gestione di questo progetto”. Presunte “irregolarità” che sono state denunciate in un esposto alla Procura della Repubblica di Trapani, affinchè la magistratura possa “indagare e verificare la sussistenza di responsabilità penali, civili ed amministrative in capo ai dirigenti responsabili e agli amministratori comunali”. “Tra le tante incongruenze che si possono leggere negli atti – prosegue Santangelo – quelle più gravi sono senz’altro legate “all’acquisto e all’assemblaggio delle attrezzature al bike sharing” che il Comune di Erice comunicava al Ministero preposto di aver effettuato. Infatti – dice  -non c’è traccia di alcuna documentazione, almeno negli atti a cui si è avuto accesso, che testimoni l’effettivo acquisto ed il fatto potrebbe assumere rilevanza penale. Quindi – si chiede a questo punto – che fine ha fatto la “mega fornitura di bici con sistema assistito che doveva incidere per 185 mila euro, cioè il 50% dell’appalto complessivo” come dichiarato dal Sindaco Tranchida l’anno scorso in conferenza stampa ? Ma ripetiamo, sarà la magistratura a fare le opportune verifiche”. Il senatore parla, invece, di “responsabilità sul piano politico” per il mancato compimento dell’opera: “Infatti sono 6 o 7 – evidenzia – si è perso il conto, le proroghe richieste dal sindaco al MATTM per iniziare e terminare questi benedetti lavori. Pensate bene che l’opera è stata ammessa finanziamento dal Ministero con decreto dell’8 febbraio 2011 e che i lavori come da relativo bando, “dovevano iniziare entro 120 giorni dalla concessione del finanziamento e provvedere al completamento delle opere entro il termine dei successivi 365 giorni”. Se la matematica non è un’opinione, a noi i conti non tornano”.