Cellulari vietati in un parco giochi di Balestrate. Varato sito no-social

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Stop all’abuso di cellulari. Si ad un po’ di disintossicazione. E pe tale obiettivo collocato un armadio all’ingresso che invita i visitatori a deporre i telefoni nei cassetti. Un cartello ne vieta espressamente l’utilizzo. Ha aperto i battenti il parco giochi di Balestrate, famoso per essere il primo dove è vietato utilizzare smartphone e strumenti tecnologici per chattare o andare sui social. Il progetto è stato ideato dall’associazione Genitori balestratesi che 5 anni fa si è messa in moto dopo che il vecchio parco era stato  distrutto e trasformato in un parcheggio per auto.

L’area è di proprietà della scuola elementare Aldo Moro, è grande circa mille metri quadrati ed è recintata, garantendo la sicurezza per i bambini lontano dai pericoli della strada. Per far fronte alla carenza di fondi, l’associazione ha raccolto circa 30 mila euro di donazioni da parte di cittadini e attività commerciali. Inoltre ha realizzato il progetto che ha consentito al Comune di ottenere un finanziamento di circa 40 mila euro dalla regione.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Comune e con l’istituto comprensivo Rettore Evola e ha visto all’opera decine di artigiani, professionisti locali, volontari ed esperti per garantire la massima accessibilità e inclusività. “Questo parco – dice l’ideatore Riccardo Vescovo – nasce con l’obiettivo di lanciare un segnale, a genitori e bambini, di attenzione e cura dei beni pubblici. Non usare social e smartphone significa riflettere sull’importanza della realtà che ci circonda, riscoprire i valori autentici della vita. Per dirla con le parole di Papa Francesco, è un invito a essere più sociali e meno social”. Centinaia ogni giorno i visitatori: “Per bambini e genitori è una grande novità – dice Piera Testaverde, presidente dell’associazione Genitori balestratesi – I piccoli sono molto attenti a seguire il divieto, anche gli adulti trovano piacevole staccare la spinta per qualche ora. Abbiamo inserito anche dei giochi di una volta per favorire a nonni e bambini di stare insieme”