Castellammare del Golfo: giovane suicida, aperta indagine sulla pistola

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I carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno aperto ufficialmente un’indagine sul suicidio di un giovane castellammarese di 24 anni che si è tolto la vita sabato scorso con un colpo di pistola al petto. L’inchiesta nasce proprio dalla pistola che è stata trovata in possesso del suicida: l’arma risulta essere con la matricola abrasa e non detenuta regolarmente. I carabinieri in queste ore stanno cercando proprio di risalire all’origine della pistola. Si tratta di un modello abbastanza datato di una Beretta, con meccanismo semiautomatico. L’arma è stata inviata al Ris di Messina per le opportune analisi di laboratorio: con ogni probabilità, attraverso delle accurate analisi, si potrà riuscire a risalire alla matricola e quindi all’originario proprietario. Le indagini dei militari dell’Arma sono proprio incentrante su questo aspetto: chi ha potuto fornire la pistola al ragazzo? E perché? I genitori del 24enne, interrogati dai carabinieri nelle ore successive al drammatico gesto, hanno sostenuto di non sapere nulla riguardo al fatto che il figlio detenesse una pistola. A finire sotto interrogatorio anche l’ex fidanzata del giovane che invece ha confermato di conoscere l’esistenza dell’arma ma, rivolgendosi agli inquirenti, ha detto che era convinta che si trattasse di una semplice pistola giocattolo. Ovviamente anche le testimonianze raccolte sono al vaglio degli inquirenti per capirne l’effettiva veridicità. Il mercato nero delle armi è molto fiorente, specie nelle zone del palermitano: i carabinieri infatti non escludono che il ragazzo possa anche essere andato fuori provincia per cercare quest’arma. Evidentemente da tempo il giovane progettava di farla finita. Sul suicidio in sé invece non sembrano esserci dubbi per come è stato ritrovato il corpo e le modalità. Gli investigatori sono convinti che a premere il grilletto sia stato lo stesso 24enne. Già in passato, secondo quanto risulta ai militari dell’Arma, il ragazzo aveva provato a togliersi la vita. E’ stato descritto come una persona molto chiusa in sé, caratterialmente fragile. Pare che a spingerlo a questo gesto estremo sia stata proprio la delusione d’amore avuta con l’oramai ex fidanzata: un addio che si suppone non avesse mai davvero superato sul piano psicologico e proprio per questo motivo i carabinieri hanno voluto ascoltare anche la ragazza. Si spera di potere chiudere il cerchio attorno all’origine della pistola nel più breve tempo possibile: ovviamente dipenderà tutto dai tempi di lavorazione del reparto investigativo di Messina. Risalire all’identità del proprietario potrebbe aiutare i carabinieri a ricostruire come il ragazzo possa essere venuto in possesso dell’arma.