Castellammare del Golfo, estorsione per la casa all’asta: ai domiciliari anche Giuseppe Pace

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Esce di carcere e va ai domiciliari Giuseppe Pace, 68 anni di Castellammare del Golfo. Così ha deciso il tribunale della libertà che ha accolto l’istanza del legale Fabio Sammartano. Giuseppe Pace va quindi a raggiungere il figlio Pietro, detto  Fabio, 43 anni, a cui era stata già da qualche tempo concessa la misura dei domiciliari. Per entrambi il processo inizierà il prossimo 20 settembre al tribunale di Trapani in quanto già rinviati a giudizio in seguito al loro arresto nel settembre dello scorso anno con l’accusa di estorsione e turbata libertà degli incanti. I due avevano deciso di prendere di mira la donna ed il figlio che ad un’asta giudiziaria si erano presentati per acquistare una villetta in zona Fraginesi, a Castellammare del Golfo. Quella villetta però era di proprietà dei Pace ed era finita all’asta per loro vicissitudini personali. Per questo padre e figlio avevano intenzione di tornare in possesso di quella casa a tutti i costi, nel vero senso della parola, al punto da addirittura progettare un attentato nei confronti delle vittime. La loro colpa era stata quella di presentarsi all’asta giudiziaria e di presentare un’offerta, aggiudicandosi quell’immobile esattamente il 12 maggio del 2017. Da quel momento per la donna ed il figlio sono cominciate delle vere e proprie pene dell’inferno. I due venivano avvicinati più volte dall’ex proprietario, per l’appunto Giuseppe Pace, e dal figlio con il chiaro intento di intimorirli secondo l’accusa a tal punto da farli desistere dall’acquisto. Dopo varie minacce verbali sono passati alle vie di fatto, facendo giungere in casa della donna 8 cartucce per fucile da caccia. A quel punto le vittime decidono di rivolgersi ai carabinieri raccontando tutto. Sono iniziate le indagini con intercettazioni e pedinamenti dei due Pace, mentre diversi militari giorno e notte hanno cominciato a sorvegliare la casa dove abitavano la donna e il figlio. Gli arresti hanno subito un’accelerazione per sventare quello che poteva essere un gravissimo attentato che era stato progettato nei confronti del figlio della donna. Dalle intercettazioni è emerso che Fabio Pace, sempre in accordo con il padre, avrebbe avuto un ruolo di primissimo piano nell’organizzazione degli episodi di minaccia e addirittura stava pianificando, insieme ad altri soggetti assoldati per l’occasione, un grave attentato. L’intenzione dei presunti malviventi era quella di alzare il tiro fino al punto di prelevare il ragazzo ed eseguire nei suoi confronti un attentato, affinché la madre rinunciasse all’offerta per l’acquisto della casa.

ERRONEAMENTE NELLA PUBBLICAZIONE DELL’ARTICOLO LO SCORSO 23/07/2018 E’ STATA INSERITA LA FOTO DI COSTANTINO PACE, IL QUALE E’ USCITO DI SCENA DA TALE INDAGINE. DELL’ERRORE CE NE SCUSIAMO CON L’INTERESSATO. E’ STATA INSERITA LA FOTO CORRETTA DI GIUSEPPE E PIETRO PACE