Resta sotto sequestro il deposito di carburante di contrada Crociferi a Castellammare del Golfo, oggetto del terremoto che lo scorso maggio è costato un avviso di garanzia al sindaco Nicola Coppola e a quattro funzionari del Comune. Il tribunale del Riesame ha respinto l’istanza di dissequestro che era stata presentata da Antonino Gucciardo, avvocato di Silvana Paradiso, legale rappresentante e dunque di fatto titolare del deposito. Siamo certi della legittimità dell’operato della nostra assistita – afferma Gucciardo – in quanto le opere sono state eseguite nel rispetto della normativa vigente e conformemente ai progetti presentati ed agli strumenti urbanistici del Comune di Castellammare”. Sindaco e funzionari sono finiti nel calderone di un’indagine che è la naturale prosecuzione dell’operazione antimafia che nel marzo del 2016 portò in carcere il boss di Castellammare, Mariano Saracino, l’imprenditore alcamese Vincenzo Artale, ed altri tre presunti fiancheggiatori, Vito Turriciano, 70 anni, e Vito e Martino Badalucco, padre e figlio di 59 e 35 anni. L’indagine ha continuato a svilupparsi prendendo le mosse da questo famoso deposito di carburante che secondo gli inquirenti nel 2016 era riconducibile alla mafia castellammarese anche se un mese dopo l’operazione furono tolti i sigilli alla struttura e il provvedimento non fu impugnato. Scavando a fondo e facendo una certosina ricostruzione i carabinieri della compagnia di Alcamo, guidati da Giulio Pisani, si sono resi conto che all’interno del Comune vi erano dirigenti che non potevano ricoprire tale ruolo e che per di più avrebbero rilasciato autorizzazioni edilizie non regolarmente per permettere quindi la costruzione dell’impianto. Il sindaco Nicola Coppola è accusato di abuso d’ufficio perché avrebbe nominato dirigente un dipendente che, secondo gli inquirenti, non avrebbe i titoli per farlo. Si tratta del ragioniere Giacomo Gervasi, nominato responsabile del Suap, lo sportello Attività produttive, che più recentemente era stato anche investito della nomina di comandante della Polizia municipale. Incarico che durò pochissimi giorni perchè stoppato dalla segreteria generale del Comune e poi revocato dallo stesso sindaco. I carabinieri sono arrivati a Gervasi e a questa nomina dirigenziale perchè hanno puntato la loro attenzione proprio sul Suap, il quale a sua volta ha rilasciato le contestate autorizzazioni edilizie per la realizzazione del deposito di carburanti. Per avere a vario titolo rilasciato pareri e concessioni ritenute “non regolari” sono stati raggiunti da avvisi di garanzia lo stesso Gervasi ed ancora tecnici e funzionari del Comune: Alberto Di Stefano, Marcello Ancona e Roberto Alonzo. Da qui sono scattati nuovamente i sigilli sul deposito carburanti e in tale contesto altri due avvisi di garanzia sono stati notificati alla stessa Silvana Paradiso e al tecnico di fiducia che gli ha curato il progetto.