Castellammare del Golfo-Delfino spiaggiato, carcassa trasferita all’istituto Zooprofilattico

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Sarà l’istituto zooprofilattico di Palermo a dovere stabilire le cause del decesso del delfino trovato morto ieri mattina nella spiaggia di Castellammare del Golfo. Questa mattina il comando di Polizia municipale, a cui era stata consegnata la carcassa del cetaceo, ha disposto il trasferimento all’istituto palermitano che adesso avrà il compito di effettuare un esame autoptico per verificare i motivi della morte. Esternamente il mammifero non presentava alcun segno di violenza o ferite di altro genere. Con ogni probabilità si è smarrito perdendo l’orientamento sino a spiaggiarsi, o ancora è possibile che abbia ingerito qualcosa e sia morto soffocato. Ecco perchè sarà necessario un esame autoptico per verificare le cause. In base ai primi riscontri pare che si tratti della specie più diffusa di delfino, la cosiddetta stenella striata, un cetaceo odontoceto appartenente alla famiglia dei delfinidi che vive nelle acque temperate e tropicali di tutti gli oceani del mondo, compreso quindi anche il Mar Mediterraneo. Generalmente si spinge sino a 200 metri di profondità, ecco perchè è chiaro che gli sia successo qualcosa ancora da stabilire per essere arrivato sino ai bassissimi fondali castellammaresi. Ieri dopo la segnalazione del ritrovamento in spiaggia sono intervenuti sul posto la polizia municipale e la polizia del commissariato cittadino che a loro volta hanno girato la segnalazione alle guardie ambientali dell’Ena “Pesca e caccia” di Castellammare. Dopo alcuni riscontri l’animale è stato coperto con un telo e trasportato per l’appunto al comando dei caschi bianchi. Stando ai primi riscontri l’animale quando è stato trovato pare fosse morto solo da qualche ora: il corpo era intatto e non presentava segni di decomposizione. Nelle acque del mare castellammarese, ma anche nelle vicine Alcamo e Balestrate, numerosi sono stati gli avvistamenti: in particolare sono state trovate diverse tartarughe Caretta caretta. Il cambiamento del clima associato al buono stato di salute delle acque del Golfo stanno spingendo questi animali ad avvicinarsi in questa zona ma poi rischiano di imbattersi soprattutto nelle trappole delle reti dei pescatori. Oppure rischino anche di ingerire qualche rifiuto abbandonato e di morire soffocati.