Castellammare del Golfo: Consorzio ittico, lo spreco continua

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Quasi 7 mila euro per rinnovare la quota associativa di una struttura “fantasma”. Nel senso che esiste nel momento in cui deve incassare ma praticamente non eroga oramai da tempo alcun servizio. Intanto il Comune di Castellammare anche quest’anno “paga e sorride” come si suol dire in questi casi. In realtà, però, da sorridere c’è veramente poco. La struttura fantasma è l’oramai famoso Consorzio del “Golfo di Castellammare per lo sviluppo del patrimonio ittico”. E’ noto però non certo sotto una luce positiva. Stiamo infatti parlando di un ente che è in fase di liquidazione oramai da un bel po’ di tempo. Così almeno ha deciso la Regione, da cui dipendono questi consorzi in Sicilia, 11 operanti in tutto il territorio. E’ già da due anni che questo ente praticamente non svolge alcuna attività: il tutto per effetto di un disegno di legge,il numero 197 del 2013, che ne ha previsto la soppressione. Ancora il testo non è stato esitato dall’Ars quindi queste strutture restano in piedi pur però non potendo più fare attività. Risultato? Sono solo delle scatole vuote costose e che per di più costringono i Comuni a pagare la loro quota. Gli enti locali infatti non possono esimersi dal corrispondere la loro quota. Quindi anche in quest’altro anno di inoperosità Castellammare del Golfo paga quanto gli spetta da statuto: per l’esattezza 6 mila 930 euro, come disposto da una determina di questi giorni dal Responsabile del I Settore del Comune Simone Magaddino. Anche se molto lentamente qualcosa si comincia comunque e muovere: ad esempio l’ufficio in cui ha sede il consorzio è stato spostato in un immobile di proprietà della Regione, mentre prima era allocato altrove con tanto di affitto sul groppone. Oggi a Castellammare si contano soltanto due dipendenti allocati dentro questo ufficio anche perché i 10 lavoratori Asu che in precedenza erano impegnati in questa struttura sono stati trasferiti alle dipendenze dirette del Comune che sicuramente ne ha più bisogno. Il consorzio è gestito da un funzionario regionale nominato in qualità di commissario ad acta in considerazione “della grave situazione finanziaria in cui versano gli enti”. Ha il compito di “acquisire le risorse finanziarie spettanti all’ente, documenti contabili, gestione del personale”. Fino al 2012 il consorzio ha provveduto alla annuale pulizia del mare nelle cale inaccessibili via terra, una delle attività che svolgeva regolarmente, utilizzando l’imbarcazione di proprietà dell’Ente, uno dei beni mobili acquistato per circa 200 milioni delle vecchie lire. Originariamente era una stazione biologica marina. Adesso non serve a nulla. Il consorzio ittico Golfo di Castellammare è stato istituito, con legge regionale, nel 1974.