Castellammare del Golfo-Assegnata l’Urbanistica, il sindaco si tiene i Lavori pubblici

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Sembra apparentemente tutto fermo in seno alla politica castellammarese ed invece qualcosa si muove. Il sindaco Nicola Coppola (nella foto) proprio ieri ha pubblicato una determina in cui ha assegnato la delega all’Urbanistica ad Antonino Marchese, già assessore allo Sport, Viabilità, Polizia municipale, Controllo del territorio, attività produttive e Servizi a rete. Il primo cittadino ha dato seguito a questa operazione perché nei prossimi giorni il tecnico progettista incaricato di rinnovare gli scaduti vincoli del piano regolatore generale consegnerà la relativa documentazione: “Questo comporta – afferma Coppola – l’avvio delle consultazioni con i sindacati, il mondo sociale e non solo. Serve quindi qualcuno che abbia competenze in merito e proprio per questo ho individuato in Marchese l’uomo giusto”. Oltretutto a stretto giro di posta si discuterà anche dell’adozione del piano del demanio marittimo, che quindi regolamenterà tutta l’area costiera castellammarese, anche questo aspetto di competenza dell’assessore all’Urbanistica. Al sindaco invece rimane sempre la tanto contestata delega ai Lavori pubblici. Una delega scottante che è finita alla ribalta dello scontro politico in questi giorni con il movimento Cambiamenti ad attaccare il primo cittadino per non avere ancora conferito questo importante ruolo considerato che ad esso sono direttamente collegate le sorti della tanto attesa ripresa dei lavori al porto e soprattutto del progetto relativo alla realizzazione del nuovo depuratore. “Questa è una delega che resterà comunque in mano a me – precisa Coppola – e non c’entra nulla la crisi politica in atto all’interno della mia coalizione. A prescindere il porto e il depuratore sono questioni che seguirò personalmente da vicino io, motivo per cui sarò io personalmente a risponderne, che questo sia chiaro”. Si tratta di due vere grandi patate bollenti. Sul nuovo depuratore è in ballo un progetto da ben 18 milioni di euro stanziati dall’Unione Europea che andrebbe a garantire il superamento dei problemi attuali di smaltimento dei reflui che ad oggi a Castellammare costituiscono un danno per l’ambiente perché scaricati in alto mare senza alcun pretrattamento. Un iter che si è via via inceppato e lo stesso sindaco si è detto preoccupato dal momento che sta per scadere il termine per la rendicontazione della spesa della programmazione europea e di conseguenza aleggia anche l’ipotesi di una possibile restituzione dei fondi. Attorno al porto invece sembra essersi intessuta una storia infinita: i due cantieri sono stati bloccati nel 2010 dopo un’indagine della Procura per l’ipotesi di utilizzo di cemento depotenziato e nonostante il dissequestro operato nel 2013 ancora oggi non si sono ancora ripresi i lavori. In quest’ultimo caso parliamo di fondi da spendere pari a circa 15 milioni di euro.