Case abusive da abbattere, ad Alcamo all’esame emendamenti

0
155

Quindici emendamenti all’esame della Direzione uno del Comune di Alcamo che si occupa di Pianificazione Urbanistica e Territoriale che dovrà esprimere il proprio parere. La questione è molto delicata perché riguarda la proposta di delibera della giunta per la demolizione di 22 immobili abusivi, i primi di un lungo elenco in un Comune il cui l’intero territorio è stato martoriato da colate abusive di cemento che hanno irrimediabilmente stravolto località come Alcamo Marina.

La richiesta di chiarimenti è stata sollecitata da Saverio Messana, presidente del consiglio comunale su una materia delicata ed esplosiva, prima di portare la delibera per l’approvazione all’esame dei consiglieri. Il sindaco e non solo quello di Alcamo sono tra l’incudine e martello: i solleciti delle procure della Repubblica per le demolizioni. Le eventuali reazioni dei proprietari di case abusive, l’unico immobile, nella maggior parte dei casi, dove vivono da anni. Da oltre venti anni si dibatte ad Alcamo su tale questione ma fino ad oggi, tranne qualche veranda, non sono stati mai demoliti immobili. Con le varie sanatorie sono state presentate oltre 12 mila domande da chi intendeva mettersi in regola. In tanti non hanno proceduto per mancanza di disponibilità finanziaria per pagare gli oneri di urbanizzazione, dopo avere speso tutto per costruire una casa spaziosa e con più piani per soddisfare tutta la famiglia.

Nei giorni scorsi il consigliere comunale Ignazio Caldarella ha presentato una proposta con più punti e relative soluzioni per cercare di salvare dalla demolizione i 22 immobili abusivi. Si tratta di immobili già acquisiti, da diversi anni, al patrimonio del Comune.  Nel gennaio dello scorso anno, dopo i ritardi e la rinuncia della ditta aggiudicataria per abbattere sette immobili abusivi, si rimise in moto l’iter. Il Comune di Alcamo fu costretto a procedere allo scorrimento della graduatoria andando ad incassare la disponibilità della seconda ditta in elenco, che comunicò la propria disponibilità a stipulare il contratto di appalto per le demolizioni. Aveva offerto il ribasso del 24,9533%. La somma complessiva dell’aggiudicazione è stata   di 152 mila 887 mila euro. Ma ancora nessuna ruspa è stata messa in moto