Caro gasolio e blocco dei TIR, sigle spaccate. Regione stanzia dieci milioni di euro

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Il rincaro esagerato del carburante e di tutto ciò legato al trasporto su gomma, pezzi di ricambio in primis, ha spaccato in Sicilia la categoria degli autotrasportatori. Da un lato l’AIAS di Richichi e altre sigle autonome nella zona orientale dell’isola, ha annunciato le prime iniziative di blocco parziale dei TIR per protestare contro il caro gasolio e chiedere l’intervento immediato del governo dall’altro lato Alis, che rappresenta il settore stradale, marittimo e ferroviario, nonché l’intera filiera logistica, che ritiene invece che la scelta di bloccare i TIR rappresenti un attentato alla stabilità economica e sociale dell’intero territorio siciliano. Ieri è arrivato l’intervento della Regione che ha cercato di mettere tutti d’accordo e di scongiurare clamorose proteste.

Il governo Musumeci avrebbe infatti già pronto un decreto con cui vengono destinati 10 milioni di euro agli autotrasportatori dell’Isola alle prese con un aumento dei costi divenuto insostenibile. “I rappresentanti della categoria – ha detto il presidente della regione – hanno stimato nel 30% il surplus complessivo derivante dagli aumenti che riguardano carburanti, pedaggi e materie prime. Per attraversare lo Stretto di Messina, ad esempio, si parla di un aumento di 10 euro al metro, stabilito dalle compagnie di navigazione, a loro volta gravate dagli aumenti, che riguarda le tariffe per gli autoarticolati.  Sono solidale con le motivazioni della protesta  che non potrà certamente rientrare del tutto con lo stanziamento del governo regionale, il massimo nelle nostre possibilità, concordato dall’assessore Marco Falcone e con la Consulta regionale per l’autotrasporto. È necessario, infatti, che anche lo Stato faccia la sua parte. Per questo – ha aggiunto Musumeci – ho chiesto al ministro per i Trasporti Enrico Giovannini che la questione venga affrontata con urgenza anche attraverso l’istituzione di un apposito tavolo tecnico. Agli autotrasportatori, intanto, faccio un accorato appello – ha concluso il governatore – perché la mobilitazione non sfoci in ulteriori azioni che sarebbero solo i siciliani a subire”.