Caro bollette, ventaglio di proposte della CISL siciliana. Anche auto-produzione energia

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Dalla misura del credito di imposta agli incentivi all’autoproduzione di energia; dalla semplificazione dei procedimenti amministrativi all’istituzione di un “fondo per la povertà energetica” e all’accelerazione delle procedure per il decollo delle rinnovabili. E poi ancora l’ampliamento dei beneficiari del bonus energia, che “andrebbe esteso alle famiglie con Isee fino a 30 mila euro” e l’accelerazione dell’iter per realizzare i “termovalorizzatori, necessari per estrarre energia dall’indifferenziata non riciclabile né recuperabile”.

È un ventaglio d’interventi a tutto campo quello che la Cisl Sicilia ha proposto in occasione di un meeting: “una serie di proposte avanzate nel solco degli indirizzi fissati dalla Cisl nazionale per un verso e dalla Conferenza delle Regioni per un altro”. Proposte necessarie, secondo il sindacato, per portare l’Isola fuori dal tunnel in cui la guerra scatenata dalla Russia ha cacciato il continente, “evitando così il rischio della tempesta perfetta sulle famiglie e le imprese siciliane”.

È per questo, con le parole di Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl Sicilia, che “al neo-governatore Schifani chiediamo di costituire un tavolo di crisi che metta in campo una task force capace di fronteggiare l’emergenza a 360 gradi, andando incontro alle esigenze del commercio, del turismo, del manifatturiero, dell’agroalimentare. Del sistema degli enti locali”. Per questa crisi, ha argomentato il segretario regionale cislino, “la regione rischia ancora una volta di pagare il prezzo più alto per le condizioni più accentuate in cui versa, di disagio, povertà, difficoltà delle famiglie, criticità del mercato del lavoro”.

Pertanto è necessario intervenire tempestivamente, con duttilità e flessibilità. La Cisl è consapevole che esiste un problema legato alle risorse e al bilancio della Regione. Per questo, ha insistito il segretario, “pensiamo che sia necessaria una ricognizione complessiva dei programmi regionali legati al Fesr, verificando il realizzato e il non speso con l’obiettivo di costituire un fondo per la povertà energetica in grado di affrontare emergenze come quella che stiamo vivendo”.