Dopo una lunga notte di interrogatori i carabinieri della Compagnia di Carini, sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria, hanno fatto scattare le manette ai polsi di Giacomo Romeo, 41 anni, con l’accusa di detenzione abusiva di armi e lesioni personali colpose. L’uomo, un magazziniere incensurato, avrebbe fatto partire accidentalmente un colpo da una doppietta che ha raggiunto il figlio della cugina alla pancia e ferito gravemente ad una gamba la donna, di 30 anni. Si sarebbe trattato di una tragica fatalità. Secondo una prima ricostruzione dei fatti fornita dagli inquirenti, il vecchio fucile dotato di matricola, ma detenuto illegalmente, era appeso su una parete come un normale souvenir, nell’abitazione dell’uomo. Il bambino, che ieri pomeriggio era andato in visita da Romeo con la madre, incuriosito, ad un certo punto gli avrebbe chiesto di mostrarglielo. Romeo avrebbe impugnato l’arma e per gioco, puntandola in direzione del piccolo, avrebbe simulato lo sparo. Poi, il dramma: il fucile era carico è la cosiddetta rosata di pallini ha colpito in pieno all’addome il bambino e alla gamba la madre. Anche la figlia di Romeo è rimasta lievemente ferita alla gamba. Le condizioni del bambino sono fin da subito apparse gravissime. Madre e figlio sono subito stati trasportati all’ospedale “Villa Sofia” di Palermo e sottoposti ad intervento chirurgico. Ma il piccolo rimane in prognosi riservata. Sul luogo dell’accaduto è intervenuta la sezione Investigazioni Scientifiche dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo per eseguire i rilievi tecnici, stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto ed accertare la veridicità delle dichiarazioni rese da coloro che erano presenti al momento del tragico incidente domestico. Il fucile è stato sottoposto a sequestro dai carabinieri per accertarne la provenienza e per i successivi esami balistici che saranno eseguiti dal R.I.S. dei carabinieri di Messina. Romeo, intanto, è stato portato al carcere “Pagliarelli” di Palermo.