Cantine, ad Alcamo vino sfuso venduto ai veneti. Ora si pensa alla vendemmia

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Trattamenti anti parassiti e aratura. Questi gli interventi principali nei vigneti dei quali gli alcamesi sono veri e propri maestri nella coltivazione del prodotto trainante dell’economia locale. Se si mantengono le attuali condizioni atmosferiche sarà buona la qualità. Alta la gradazione alcolica. I viticoltori alzano lo sguardo al cielo sperando che non vengano quelle giornate di scirocco che durano diversi giorni e fanno salire la colonnina di mercurio ad oltre 40 gradi. Allo stato attuale nel territorio coltivato dagli alcamesi non si registra peronospora, tranne che in alcune aree di Calatafimi Segesta.

Le tre cantine alcamesi Sant’Antonio, San Francesco di Paola e Fiumefreddo hanno venduto il vino sfuso bianco e rosso acquistato soprattutto da commercianti del Veneto per aumentare la gradazione ai loro asfittici vinelli prima dell’imbottigliamento. Nell’ultimo decennio nelle campagne dell’alcamese il vino viene immagazzinato per poi essere imbottigliato. Tale vino continua a mietere successi e riconoscimenti in Italia  all’estero. Lo scorso settembre è nata l’associazione “Cataratto boys”, formato da una ventina di vignaioli soprattutto alcamesi per riuscire a esaltare le caratteristiche di questo vitigno e delinearne meglio il profilo. Ad Alcamo la vendemmia si aprirà ufficialmente il primo agosto ma Il prologo  è  dopo ferragosto dove si coltiva il Pinot. La cantina  Sant’Antonio mediamente ammassa nelle stagioni buone dai 65 mila ai 70 mila quintali. Alla Sant’Antonio nuove iniziative per valorizzare il vitigno autoctono “Cataratto” con la produzione di un vino denominato “Jè”. La Sant’Antonio, oltre  a vendere vino sfuso da alcuni anni ha conquistato mercati in Francia, Inghilterra e Germania grazie ai contenitori bag in box.  Il giro d’affari complessivo nelle tre cantine, a seconda le annate, va dai 15 a 20 milioni di euro che entrano ad Alcamo. Sono complessivamente mille e 850 i soci nelle tre cantine. Oltre 800 alla Fiumefreddo che ammassa 300 mila quintali di uva con una produzione di vino quasi tutto bianco di 240 mila ettolitri che equivalgono a due milioni e 400 mila litri di vino. Tutti seguono la via dell’imbottigliamento. Settecento soci e un ammasso di 140 mila quintali d’uva alla San Francesco di Paola.