Campobello di Mazara, arrestato terrorista

0
558

Era stato identificato come l’ultima cellula di una pericolosissima organizzazione islamica dedita ad organizzare attentati terroristici. Alle sue calcagna c’erano le forze dell’ordine di mezza Europa rimaste sempre convinte che dai dintorni della provincia di Trapani, dove risiedeva, non si era molto allontanato. E così effettivamente è stato. La polizia di frontiera ha arrestato un terrorista di una cellula islamica di genitori tunisini ma nato a Castelvetrano e residente a Campobello di Mazara. Si tratta diHamdi Chamari, 24 anni, ricercato dal febbraio di quest’anno, si tratta di un latitante internazionale, cittadino italiano. E’ stato bloccato nel corso di un controllo a bordo di una nave Grimaldi proveniente da Tunisi e approdata al porto di Palermo. Hamdi Chamari aveva fornito alla compagnia navale false generalità. Sulla cellula islamica di appartenenza il Ros dei carabinieri di Bari, coordinato dalla Procura del capoluogo pugliese, indagava dal 2007.  Chamari era l’ultimo componente ancora in libertà di una cellula islamica sgominata il 29 aprile scorso dai Ros di Bari. La cellula, che progettava attentati terroristici, si ispirava ai principi della dottrina fondamentalista jihadista e era guidata dall’imam della moschea di Andria il tunisino Hosni Hachemi Ben Hassen, alias Abu Haronne, 46 anni, sposato con una donna di Andria convertita all’Islam. L’imam si teneva in contatto con gli alti componenti su internet, navigando e chattando dal call center da lui gestito. Erano di Scordia, nel Catanese, due dei sei terroristi arrestati ad aprile: Ben Yahia Mouldi Ber Rachid e Mohamed Ben Alì, entrambi tunisini, rispettivamente di 34 e 48 anni. Secondo l’ipotesi avanzata dagli investigatori dei Ros di Bari, per stabilire contatti il gruppo avrebbe organizzato anche campi di addestramento sull’Etna. La finalità era preparare gli adepti ad azioni di terrorismo internazionale in zone di crisi.  L’imam Hosni Hachemi, secondo gli investigatori del Ros di Bari, coltivava rapporti di amicizia e condivisione con personaggi di spicco del terrorismo internazionale di matrice confessionale come Sami Essid Ben Khemais, Rachid Ben Mouldi Ben Yahia e Mohamed Bel Alì, tutti già condannati in via definitiva per reati di terrorismo.