Calendario venatorio 2024-2025 della Regione Sicilia: il Presidente del TAR-Palermo con decreto rigetta la richiesta di misura cautelare proposta da Legambiente Sicilia e da altre associazioni per bloccare la caccia. Numerose associazioni ambientaliste lamentando lo stato di emergenza e di crisi meteoclimatica, ambientale ed ecologica della Regione Siciliana hanno proposto un ricorso avanti al TAR-Palermo, onde ottenere l’annullamento della caccia. La Regione ha regolamentato l’esercizio del prelievo venatorio per la stagione 2024-2025, prevedendo un calendario con cui ha autorizzato: l’apertura anticipata della stagione venatoria (c.d. “preapertura”) nei giorni 1,2,4,7,8 e 11 settembre 2024 alle specie Colombaccio e Tortora selvatica ; l’apertura generale della stagione venatoria e dal 15 settembre anziché dal 1° ottobre 2024 il prelievo per le specie quaglia, beccaccia e cinghiale. Contro le richieste degli ambientalisti è scesa in campo la Federazione Italiana della Caccia. In particolare, gli avvocati Rubino e Valenza hanno eccepito come, contrariamente a quanto asserito dalle associazioni ambientaliste, la Regione siciliana emanato un calendario venatorio, in relazione ai periodi ed alle specie cacciabili, pienamente rispettoso di quanto prevede la legge. Gli stessi avvocati hanno rilevato come le censure sollevate dalle associazioni riproponevano le medesime situazioni cui è stato impugnato il calendario venatorio della scorsa stagione 2023-2024, il quale è stato definito, con la sentenza del TAR- Palermo, valido. Bisogna salvaguardare flora e fauna e a causa della poca selvaggina molti cacciatori anche per gli alti costi delle licenze hanno preferito lasciare i fucili appesi al muro.