Calcio-Eccellenza, l’Alba Alcamo in cerca di un campo

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I programmi in linea di massima sono delineati anche se non possono essere escluse variazioni in corso d’opera. L’Alba Alcamo, che milita nel campionato d’Eccellenza, si è già messa in moto per prepararsi alla prossima stagione agonistica. Ma c’è un problema che crea incertezza e rischia di tarpare le ali alla società bianconera presieduta da Baldo Marchese. Un problema che si trascina da tempo e che riguarda  il “Lelio Catella”. Fondo campo ridotto ad un terreno più adatto a coltivare patate che ad essere calpestato da scarpette chiodate. Spogliatoi in cattivo stato e igienicamente poco raccomandabili.  Anche un impianto sportivo rappresenta un biglietto da visita per la città di Alcamo. Così i bianconeri del riconfermato allenatore Riccardo Chico, almeno per le prime partite, saranno costretti ad emigrare nella bella e funzionale struttura di Castellammare, dove l’Alcamo già lo scorso campionato ha effettuato partite ufficiali. I componenti della  società bianconera si riuniranno la prossima settimana e tra gli argomenti all’ordine del giorno un incontro con l’amministrazione comunale per verificare che tipo di attenzione vorrà dedicare all’Alba Alcamo. Che lo scorso anno con largo anticipo rispetto alle concorrenti varò l’organico e iniziò la preparazione. Riccardo Chico riconfermato. Per il settore giovanile, allievi regionali, le squadre sono state affidate a Maurizio Grosso, allenatore alcamese che lo scorso anno ha guidato le squadre del Custonaci. Maurizio Grosso ha buona esperienza in materia di giovani. Ricordiamo che l’Alba Alcamo e Adelkam, dopo un anno di collaborazione, hanno deciso di tagliare i rapporti. Per quanto riguarda l’organico della prima squadra sicura la non riconferma di Guastella e Conticelli, mentre il 70 per cento dei giocatori tesserati lo scorso campionato dovrebbero restare in bianconero. Ma un dato va sottolineato e che causa amarezza. I tifosi sembra avere voltato da tempo  le spalle alla squadra e ciò è testimoniato dalle poche decine di presenze sugli spalti in occasione delle gare casalinghe. Incassi per qualche decina di euro. Niente contributi degli Enti. Insomma tutto il fardello economico grava su un paio di coraggiosi appassionati, che andrebbero invece supportati per rilanciare l’Alcamo sui palcoscenici che merita per il suo glorioso passato. Sarebbe bello rivedere al Catella gli spalti affollati, bandiere bianconere al vento, rullo di tamburi, tifo genuino invece vengono spesso sparate critiche gratuite da parte di persone che allo stadio non vanno da anni. La dirigenza dell’Alcamo da Marchese a Zangrì va invece sostenuta a tutti i livelli.