Calatafimi: dimissioni a catena, decade anche il consiglio comunale

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CALATAFIMI (TP) – Il prefetto di Trapani, Leopoldo Falco, ha sciolto il consiglio comunale. La decisione è conseguente alla voce degli stessi esponenti del civico consesso che hanno rimesso il mandato in seguito all’arresto due settimane fa del sindaco Nicolò Ferrara per corruzione falsità ideologica e turbativa d’asta. A presentare le dimissioni il presidente del consiglio Mario Minore, il suo vice Leonardo Bica, e i consiglieri di maggioranza Giovanna Mazara, Antonio Adamo, Massimo Accardo, Filippo Cangemi, Paolo Fontana, Antonio Gerbino, Francesco Gruppuso e Salvatore Lanza. Qualche giorno fa avevano fatto lo stesso gesto tutti e 5 i consiglieri di minoranza: Daniele Cataldo, Silvestro Guida, Salvatore Barone, Michele Lentini e Rita Spatafora. In pratica tutti hanno deciso di abbandonare il proprio ruolo istituzionale per ragioni etiche e di opportunità, considerato lo scandalo che ha travolto il palazzo municipale. Per dichiarare sciolto il consiglio sarebbero bastate le dimissioni della metà più uno dei componenti dell’assise. Essendosi dimesso anche il sindaco all’indomani dell’arresto di fatto è decaduto anche la giunta che però al momento resta in carica in attesa che la Regione nomini il commissario che dovrà traghettare l’ente da qui alla prossima tornata elettorale. Secondo l’accusa Ferrara avrebbe intascato una mazzetta da 3 mila euro per favorire un imprenditore nell’acquisto di automezzi comunali messi all’asta che lui stesso ha ammesso di avere ricevuto: “ E’ servita per far beneficenza” aveva detto l’oramai ex primo cittadino.

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