Cadavere in Emilia, sarebbe dell’alcamese Gaetano Impellizzeri scomparso nel 2014

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Dal mese di febbraio del 2014 non si avevano più sue notizie. L’alcamese Gaetano Impellizzeri, scomparso il 10 febbraio di quell’anno dopo che aveva preso un volo da Trapani per Bergamo, sarebbe stato ucciso e rimasto quindi sepolto per ben nove anni né in Sicilia e nemmeno in Lombardia. Il suo cadavere sarebbe quello rinvenuto a Castelnuovo Sotto, in provincia di Reggio Emilia. Gli investigatori e la procura reggiana ne sono pressoché certi. Il corpo era seppellito, all’interno di un sacco, sotto 50 centimetri di terra, alle spalle di un casolare di campagna.

Il rinvenimento del corpo dell’uomo, che oggi avrebbe 56 anni, è avvenuto grazie alle indicazioni di qualcuno che sapeva. L’inchiesta del nucleo investigativo dei carabinieri, coordinata dal Pm Giacomo Forte e dal procuratore Gaetano Paci, ha già tre indagati con accuse a vario titolo: omicidio, occultamento di cadavere e omicidio commesso per nascondere un altro reato. L’autopsia è stata fissata già per sabato mattina. Gaetano Impellizzeri, che per diversi anni aveva lavorato in un grande negozio di elettrodomestici, VERAT, gestito dalla famiglia Amodeo, sparì nel nulla il 10 febbraio 2014. Da un paio di anni si era separata dalla moglie, dalla quale aveva avuto due figlie, ed era andato a vivere con la nuova compagna a Isola delle Femmine. Più volte si è occupato di lui e della sua scomparsa, la trasmissione di RaiTre ‘Chi l’ha visto’. Sono state le figlie, Eleonora ed Alessia, a rivolgersi alla redazione del programma. Rappresentante e venditore quindi di elettrodomestici prima e di automobili poi quando era andato a vivere a Isola delle Femmine.

La mattina del 10 febbraio del 2014 Gaetano Impellizzeri partì dall’aeroporto di Birgi diretto a Bergamo. Poi diverse telefonate alla compagna, l’ultima alle 17, quindi il nulla. Sarebbero state le parole di un testimone che sta collaborando con gli inquirenti a guidare le ricerche nel giardino della casa colonica di Castelnuovo Sotto, di proprietà di persone che nulla c’entrano con le indagini. Pare che all’epoca della scomparsa l’alcamese versasse in condizioni economiche abbastanza difficili e che, per rilanciarsi, avesse ipotizzato l’apertura di un autosalone a Carini. Come però sia finito da Bergamo alle porte di Reggio Emilia rimane una parte considerevole del mistero. Sempre che quel cadavere sia davvero di Gaetano Impellizzeri. Non si esclude che sia stato attirato a Castelnovo da un incontro di affari oppure che avesse contratto un debito con qualcuno.

“Le figlie del signor Impellizzeri – ha detto il loro avvocato, il partannese Giuseppe Accardo – non hanno ancora ricevuto alcuna comunicazione per eventuali sottoposizioni all’esame del DNA. Al momento c’è stato comunicato che verrà eseguito un accertamento tecnico irripetibile, cioè l’esame autoptico sui resti ritrovati, per chiarire le cause della morte. Da quel che comprendiamo – ha concluso il legale di Eleonora e Alessia Impellizzeri – gli inquirenti comunque non hanno molti dubbi sull’identità del cadavere”. I familiari dell’alcamese scomparso nel febbraio del 2014 e il loro legale non erano minimamente a conoscenza del fatto che ci fossero indagini incorso sulla sparizione dell’uomo”. Una comparazione del DNA, ovviamente, dovrà far chiudere il cerchio sulla 4eale identità di quel cadavere.