«Pregate per me». È questo l’appello di Biagio Conte, il missionario laico, che ha lasciato l’ospedale ed è tornato nella sua Missione «Speranza e Carità», da lui fondata nel capoluogo isolano. Fratel Biagio è stato accolto in una delle astanterie che i fratelli hanno preparato per il suo arrivo. In molti chiedono di incontrarlo, ma al momento non è assolutamente possibile. «Su indicazione medica, – dicono infatti i volontari della missione – nelle prossime settimane, in questa fase di normale debilitazione del sistema immunitario presente nei pazienti che fanno chemioterapia, sarà necessario rimanere in un ambiente un po più ritirato». Il missionario laico ha ringraziato l’ospedale Buccheri La Ferla dove è stato curato.
«Fratel Biagio ci tiene tanto a ringraziare tutti e ha chiesto di dare una testimonianza di questi giorni vissuti da ricoverato – aggiungono i volontari – L’accoglienza all’ospedale Fatebenefratelli di Palermo è stata qualcosa di grande da un punto di vista umano, cristiano e professionale. Tanti operatori, religiosi, medici, infermieri, operatori sanitari, addetti alle pulizie, operatori della cucina, ogni giorno hanno trovato sempre la frase e lo sguardo giusto per incoraggiare Fratel Biagio e, con lui, tutti noi, facendoci così sentire la loro vicinanza».
D’altro canto Biagio Conte, nella sua vita, non ha fatto altro incoraggiare, sostenere e aiutare chi ha avuto maggiormente bisogno. Ha realizzato, senza contributi pubblici, tre strutture che accolgono barboni, senza tetto e anche madri con bambini. L’ultimo risultato proprio in provincia di Trapani dove, nelle campagne di Inici, fra Castellammare del Golfo e Calatafimi, la missione Speranza e Carità è riuscita a realizzare una casa di accoglienza per ritiro spirituale con tanto di eremo. Tutto edificato grazie alle donazioni e alle braccia dei ragazzi che vivono nella missione.